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Livorno la rossa

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sarà a settembre la capitale ebraica in Italia

La cultura ebraica è tanto affascinante quanto difficile da conoscere e capire, storicamente abituata a convivere all’interno delle società più disparate mantenendo gelosamente intatte le proprie tradizioni. Questo mondo parallelo si aprirà all’Italia il 5 settembre, il 26 Elul 5770 secondo il calendario ebraico, in occasione dell’undicesima Giornata Europea della Cultura Ebraica.
La manifestazione abbraccerà 62 città italiane con Livorno come capofila (la provincia toscana è patria di importanti rabbini e cabbalisti, di stampatori, scrittori e artisti ebrei, uno per tutti Amedeo Modigliani) e si svolgerà parallelamente in 28 Paesi europei. Dappertutto concerti, spettacoli, mostre, conferenze, percorsi enogastronomici e incontri con personalità culturali, seguendo il filo rosso di “Arte ed ebraismo”, il tema scelto quest’anno.
L’anno scorso, solo in Italia, alla Giornata hanno partecipato oltre sessantamila persone. Il presidente della comunità ebraica livornese, Samuele Zarrough, è convinto che quest’anno sarà possibile bissare il successo del 2009 proprio grazie alle caratteristiche della città toscana, accogliente e affacciata sul mare: “Livorno è sempre stata aperta e tollerante, qui non sono mai esistiti ghetti ebraici. Ed è una città simbolica per l’ebraismo italiano anche perché per anni è stata il porto di accoglienza degli ebrei cacciati dalla penisola.
A proposito del mare, il consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) delegato alla Giornata, Yoram Ortona, ha anche sottolineato come questo abbia sempre rappresentato, nella storia, “il mezzo di arrivo e di partenza di genti e di popoli, di flussi migratori e di spostamenti, verso luoghi di approdo e di salvezza per migliaia di uomini, anche nella nostra epoca. Il mare è sempre stato un simbolo di libertà.”
“La cultura ebraica vive – ha detto Renzo Gattegna, presidente della UCEI – di studio e di scrittura, di tradizione e di sguardo al futuro, di idee antiche e moderne. La sua peculiarità sta proprio in questa commistione, particolarissima, tra una storia plurisecolare e aderenza alla contemporaneità: una miscela che ha prodotto, nei secoli, una vita culturale poliedrica. Ma nonostante questo l’ebraismo rimane una realtà poco e talvolta male conosciuta. Questa Giornata è nata per abbattere il pregiudizio e dialogare”.

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