Il Kosovo ha il diritto di dichiararsi indipendente. Presto vedremo gli effetti a catena
La proclamazione dell’indipendenza del Kosovo non è un atto contrario al diritto internazionale. Lo afferma la Corte di giustizia dell’Onu nel parere consultivo pronunciato oggi all’Aja. “La legge generale internazionale
non contiene proibizioni all’indipendenza. Di conseguenza la dichiarazione (di indipendenza del Kosovo, ndr) non ha violato la legge generale internazionale”, ha dichiarato il presidente della Corte di giustizia dell’Aja.
La Corte era stata chiamata dall’Assemblea generale dell’Onu a decidere se la dichiarazione di indipendenza pronunciata il 17 febbraio del 2008 fosse “in armonia” con il diritto internazionale. Il pronunciamento dell’Aja è destinato ad avere profonde implicazioni sia sul piano del rapporto tra i movimenti separatisti diffusi nel mondo e i governi dei rispettivi Paesi sia sul negoziato di ingresso nell’Ue di Belgrado e di Pristina.
Il parere del massimo organo di giustizia dell’Onu era stato richiesto dalla Serbia, che contava di rilanciare sulle basi di una “bocciatura” i negoziati per una soluzione del conflitto con Pristina. Invece, il collegio di 15 giudici sembra aver optato per un nulla osta de facto della secessione, che nella lunga motivazione del parere sarà probabilmente ‘controbilanciata’ da altri elementi di diritto che riguardano la sovranità di uno Stato. Il presidente della corte di giustizia internazionale, Hisashi Owada, ha dichiarato però che il diritto internazionale non prevede “la proibizione di dichiarazioni di indipendenza” e che “la dichiarazione di indipendenza deve essere considerata alla luce della situazione di fatto che ha portato all’indipendenza”. Un doppio punto a favore di Pristina, che ha visto fino ad ora la propria indipendenza riconosciuta da 69 paesi. E che da oggi può sperare di aumentare sensibilmente questo numero.
Dopo aver sostenuto il diritto dei gruppi editoriali a sostituirsi alle autorità inquirenti e ricattare i cittadini, l’Onu esprime parere favorevole alla dichiarazione d’indipendenza dello Stato-casinò dei narcos, crocevia e piattaforma del Crimine Organizzato sulla dorsale balcanica. Luogo strategico del malaffare in Europa.
E presto vedremo gli effetti a catena di una strategia volta a spappolare le entità nazionali portando in Europa conflitti inter-etnici. Al fine di distruggere le nazioni impedendo però una coesione continentale a vocazione unitaria e imperiale.
Dove sono e che dicono i piddini, i finiani, tutti quelli che parlano di minaccia secessionista della Lega? Che fanno questi commis waiter ora che il secessionismo è ratificato dall’Onu? Certo non si possono immaginare reazioni contro il partito degli spacciatori dai deputati che vanno a cocaina tra trans o squillo, ma gli altri? E non rispondete “quali altri” per piacere!