In visita a Gaza, il segretario generale delle Nazioni Unite ha invitato Israele a revocare il blocco nella Striscia, che è causa di “sofferenze inaccettabili” alla popolazione palestinese.
Il numero uno dell’Onu è entrato a Gaza attraverso il valico di Erez: è la seconda visita dall’operazione israeliana “Piombo fuso”, lanciata il 27 dicembre del 2008.
Proprio domenica è atteso a Gerusalemme il ritorno del mediatore americano George Mitchell. Incurante delle richiesta di congelare la costruzione di nuovi edifici a Gerusalemme est avanzata dal Quartetto (Onu, Usa, Russia e Ue) e dal segretario generale delle Nazioni Unite, Benjamin Netanyahu ha ribadito che le politiche edificatorie nella città santa sono “le stesse in vigore a Tel Aviv”. Il premier ha confermato, in sintesi, quella che è da sempre l’univoca posizione di Israele: Gerusalemme est, conquistata nel 1967 al termine della Guerra dei Sei Giorni, è parte integrante dello Stato ebraico. Intanto, continuano gli scontri in Cisgiordania. Secondo la agenzia di stampa dei coloni Yesha-News, due palestinesi sono stati uccisi dal fuoco di militari israeliani. I due, stando all’agenzia, sono stati colpiti a morte all’ingresso di una base militare, mentre cercavano di attaccare una guardia. Secondo radio Gerusalemme, l’incidente è avvenuto al posto di blocco militare di Beit Furik, a pochi chilometri da Nablus. Anche l’emittente ha aggiunto che i due palestinesi hanno cercato di assalire un militare e che i compagni di quest’ultimo hanno reagito aprendo il fuoco. Con la loro uccisione, sale a quattro il numero complessivo dei giovani palestinesi uccisi in Cisgiordania dal fuoco dell’esercito israeliano nelle ultime 24 ore.
BANDIERE E BAMBINI AD ACCOGLIERE BAN – “Vengo per portare solidarietà al popolo palestinese per le sue sofferenze”, ha detto il numero uno delle Nazioni Unite. Ban, che punta alla revoca del blocco israeliano, è stato accolto da un piccolo gruppo di manifestanti che agitavano bandiere palestinesi. Bambini del posto hanno mostrato cartelli che invitavano alla riapertura delle frontiere di Gaza e alla rimozione del blocco imposto dal 2007 da Israele. Il segretario generale dell’Onu, arrivato nella Striscia dal valico di Erez, ha spiegato: “Sono arrivato a Gaza per esprimere la mia solidarietà al popolo palestinese e per sottolineare la necessità di revocare il blocco” israeliano. Il responsabile delle Nazioni Unite, si è detto “profondamente scosso per il degrado della situazione umanitaria a Gaza. Sono certo che il blocco israeliano potrà essere revocato, rispondendo al contempo alle legittime preoccupazione di Israele sulla propria sicurezza”.
NUOVI ALLOGGI – Uno spiraglio sembra esserci: Ban ki-Moon ha anche comunque confermato alla popolazione che per la prima volta negli ultimi anni Israele si impegna a consentire l’introduzione a Gaza di materiale per la costruzione, sia pure in quantità ridotte. “Ho ricevuto da Israele l’impegno ad introdurre nella Striscia il materiale necessario per la costruzione di 150 nuovi alloggi” ha detto Ban alla stampa locale. Quei cantieri si erano fermati di fatto nel 2006, in seguito alla vittoria di Hamas alle elezioni politiche palestinesi-
Se la fiducia nasce dall’esperienza possiamo immaginare che valore ha questo ennesimo “impegno” israeliano.