martedì 15 Ottobre 2024

Nel trigesimo di Filippani Ronconi

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alt La ceremonia al Sacrario dei Caduti a Nettuno

 

 

 

Domenica 14 marzo 2010, un centinaio di giovani si sono ritrovati al sacrario dei caduti della Repubblica Sociale Italiana di Nettuno per ricordare il Prof. Pio Filippani Ronconi, Ufficiale combattente del II Battaglione SS italiane “Vendetta”, ferito in azione di guerra sul fronte di Nettunia, Professore universitario annoverato tra i più grandi studiosi mondiali della civiltà orientale.
La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile nelle schiere della cultura nazionale.
La cerimonia si è svolta con un breve ricordo dello straordinario Uomo che fu Pio Filippani Ronconi, sui campi di battaglia come nella vita di tutti giorni, nella trincea come sui banchi delle Università d’Italia.

Al termine dell’intervento è stato letto il giuramento delle Waffen SS: “Io, figlio del fuoco scelgo di essere me stesso, individuo assoluto, di amare la mia tristezza, il mio orgoglio, la mia solitudine, di amare il Fato, la gioia e la morte. Scelgo la bellezza, ciò che è difficile, l’ordine naturale delle cose, il superamento di ciò che in me è ancora troppo umano, il simbolo solare di una impersonalità attiva, l’intransigenza e l’incrollabilità cristallina di una forma interiore al di là del bene e del male, il disprezzo di ciò che è piccolo, meschino, servil , brutto, timoroso, conformista, basso, vile, normale, il misurarmi con il mondo per vincerlo, l’obbedienza totale al mio libero codice d’onore ed il riso di scherno in faccia alla morale, alla legge del popolo, alla gente e al suo modo di essere. Scelgo l’azione e la sfida, l’essere eroico, libero, aristocratico, la militanza nazionalrivoluzionaria, per la costruzione dell’Europa, una, nazionale, aristocratica, socialista, corporativa, imperiale, pagana, libera, guerriera, pagando di persona se dovrò, la lotta con la vita, la vita come gioco, il gioco come lotta. Scelgo di vivere nell’idea, di essere l’idea. Il mio onore si chiama fedeltà”.

Il lungo corteo di giovani giunti da tutta la regione, proceduto da una corona d’alloro e dalla bandiera della Repubblica Sociale Italiana, è entrato nel Campo della Memoria sulle note Ich hatt’ einen kameraden (Io avevo un camerata), la canzone che i soldati germanici erano soliti intonare quando si seppelliva un loro commilitone caduto sul fronte di guerra.
La corona di alloro, con un nastro tricolore con la scritta “Il nostro onore di chiama fedeltà”, è stata deposta ai piedi della lastra che ricorda il sacrificio per la Patria dei Legionari SS.
Al termine della cerimonia, tre volte è stato gridato il “Presente!” per il camerata Pio Filippani Ronconi, combattente d’Europa.

Pietro Cappellari
Ricercatore Fondazione RSI – Istituto Storico

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