Home Alterview Nelle urne vincono i poteri forti

Nelle urne vincono i poteri forti

0


Ingovernabile il ventre molle d’Europa

 

Berlusconi non convince, il Pd quasi sparisce, nessuna coalizione ha la maggioranza.
Le ipotesi in campo sono il governo tecnico pro-tempore, un’alleanza bolscevico-giacobina e un’astrusa alleanza populista tra Lega e 5 Stelle. Nel migliore dei casi l’Italia si avviterà in una crisi da cenerentola d’Europa, nel peggiore verrà impugnata per ostacolare l’asse franco-tedesco che ci sta trainando fuori dall’egemonia americana.
CasaPound non arriva al Parlamento, Potere al Popolo è la sostanziale novità.

Movimento 5 Stelle primo partito, crollo del Pd, centrodestra prima coalizione con il sorpasso della Lega ai danni di Forza Italia. Sono questi i  risultati che emergono nella notte delle elezioni 2018. Un trionfo nei numeri per i pentastellati, che però sono lontani dall’ottenere una maggioranza alle Camere che gli permetterebbe di avere i numeri per un governo “autosufficiente”. Crollo peggiore del previsto per il Partito Democratico, intorno al 18 cento, e Lega Nord sopra Forza Italia nella coalizione di centrodestra, vicina alla maggioranza dei seggi in Senato. Se i risultati saranno confermati dal conteggio dei voti, saranno necessarie alleanze tra le forze politiche per garantire un esecutivo al Paese.

Le dichiarazioni. Trionfo del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista e Roberto Fico in coro: «Adesso tutti dovranno parlare con noi». Liberi e Uguali sembra possibilista, ma Pd, Forza Italia e Fdi non ci stanno: «È impossibile, siamo incompatibili». Nel centrodestra però, comanda la Lega di Salvini.

Il grande sconfitto. Crollo del Partito democratico decisamente sotto il 20 per cento. I leader disertano il Nazareno visti i risultati. Neppure il segretario, atteso nella notte si è fatto vedere. E le dimissioni sono nell’aria.

Soffrono i piccoli. La parola d’ordine fra i piccoli partiti è prudenza ma i numeri non sono confortanti: Emma Bonino  intorno al 2,7, deludenti i numeri ottenuti da Liberi e Uguali, sotto al 4 per cento, intorno all’1 per cento Casapound e il Partito della famiglia di Mario Adinolfi. Esulta solo Potere al Popolo per un risultato che si attesta all’1,5.

Affluenza e giornata. Si sono chiuse alle 23 le urne di queste elezioni politiche 2018, le prime con la nuova legge elettorale chiamata “Rosatellum”. Il dato (ancora parziale) dell’affluenza è del 71,48%, in calo rispetto alle ultime politiche del 2013. Durante le votazioni non sono mancati i problemi, primo tra tutti le lunghe code dovute al nuovo sistema antifrode che ha rallentato le operazioni di voto.

Nessun commento

Exit mobile version