La Fnac torinese capitola di fronte alle mail e alle telefonate da tutt’Italia
Centinaia di mail di protesta, un diluvio di telefonate arrabbiate e la Fnac di via Roma, a Torino, è stata costretta a capitolare. Tutto per colpa di un libro, “Nessun dolore”, di Domenico di Tullio. “Il romanzo di Casa Pound”, come viene definito. Ossia la storia del centro sociale di destra, a Roma, trasformato ormai nel principale movimento politico di area. Nulla di clandestino o di strano, va sottolineato: un normale romanzo pubblicato da una grande casa editrice nazionale come Rizzoli.
Un romanzo che però, parlando di un argomento non ritenuto politicamente corretto, non è piaciuto alla direttrice della Fnac di via Roma. E pertanto non è stato esposto, in modo da scoraggiarne la diffusione. Non certo una novità, per il negozio. Nessuno spazio per “Baci e bastonate”, racconti in “nero” sulla Torino degli anni di piombo, del giornalista del Sole 24-Ore Augusto Grandi. Nessuno spazio – come aveva denunciato il quotidiano Linea – per le canzoni del francese Michel Sardou, 120 milioni di dischi venduti ma considerato in Francia un cantautore di destra.
Questa volta, però, i ragazzi di Casa Pound Torino non si sono rassegnati. Sono andati alla Fnac a chiedere spiegazioni e di fronte alla esplicita dichiarazione della direttrice di non voler esporre “quel” libro, hanno iniziato a render pubblico il tentativo di censura. Due giorni di martellamento incessante su facebook, intervista su Cronaca Qui e la Fnac ha capitolato. Il libro è apparso sugli scaffali, con tante scuse da parte della direzione marketing della Fnac. Una dimostrazione che il pluralismo culturale può persino esistere, ma che bisogna conquistarselo giorno per giorno.