Non si festeggi l’anno nuovo tibetano ma si pensi alle sofferenze del popolo
Invece di celebrare il nuovo anno buddhista (che si chiama “Losar”, da “lo”, che vuol dire anno e “sar” nuovo), il leader spirituale dei buddisti tibetani ha detto ai suoi fedeli di dedicarsi a buone azioni a favore delle vittime della rivolta scoppiata il 14 marzo e che provocò più di cento morti (22 secondo Pechino). E’ stata la protesta più imponente contro il governo cinese dalla fallita rivolta del 10 marzo 1959, di cui si festeggia il cinquantesimo anniversario, e che vide il 14esimo Dalai Lama Tenzin Gyatso rifugiarsi in India.