martedì 3 Dicembre 2024

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Negli Usa i millennial non possono permettersi di acquistare una casa

La casa di proprietà? Una chimera per i più, specie se giovani o sotto i 40 anni. Principale fattore di ricchezza per la maggior parte degli americani, l’abitazione di proprietà è invece fuori portata per la maggior parte, sostiene il Washington Post, al quale fa eco un servizio del New York Times in cui s’afferma che “la Generazione Z non può permettersi di possedere una casa”.
Secondo il quotidiano della Grande Mela la regola aurea è che il costo dell’alloggio “non dovrebbe superare il 30% del reddito mensile” di una persona, ma la stessa regola “sta diventando meno realistica per molti della Gen Z”, i nati tra fine anni ’90 e inizi 2010. Per costoro, “la proprietà della casa sembra irraggiungibile”, come rivela un sondaggio secondo cui l’età media di chi ha casa per la prima volta è 36 anni. Un record.
Pure l’affitto non è un’alternativa praticabile per molti di loro. Tant’è che “circa un terzo di questa generazione vive ancora in casa con i genitori”, almeno per un lungo periodo ancora, perché come sottolineano la maggior parte dei racconti fatti al quotidiano newyorkese, “la maggior parte del reddito se ne va in affitto”, che varia – a seconda delle tipologie e della retribuzione degli intervistati – tra il 40 e l’85%.
Il quotidiano della capitale, Washington DC, sottolinea che la crisi maggiore la vivono i millennial, “che acquistano case a un ritmo più lento di quelli che li hanno preceduti”, mentre i baby boomer rappresentano la quota maggiore di acquirenti di case quest’anno – una posizione che i millennial avevano tenuto dal 2014, stando ad una ricerca della National Association of Realtors.
I nati tra il 1981 e il 1996 sono stati definiti come la “generazione più sfortunata” perché “da quando sono entrati nel mondo del lavoro hanno sperimentato la crescita economica più lenta di qualsiasi altro gruppo d’età. Sono stati anche appesantiti dal debito degli studenti e dai costi per l’assistenza all’infanzia, ha affermato Jessica Lautz, vice capo economista dell’associazione, perché hanno accumulato capitale proprio e possono pagare in contanti, “ciò che ha messo in un angolo molti millennial”.
Le cause principali sono dovute all’aumento dei tassi di interesse e ai prezzi elevati richiesti, costantemente in crescita, che hanno ulteriormente eroso il loro potere d’acquisto: nel secondo trimestre 2023 una media casa americana è stata venduta ad un prezzo pari a 416.100 dollari, un aumento che dal 2000 è del 26%, secondo stime della Federal Reserve, mentre nel frattempo il mutuo medio a tasso fisso a 30 anni s’aggira ora intorno al 7%, quasi tre volte superiore al 2,6% registrato a inizio 2021.
Di conseguenza, gli acquirenti di case per la prima volta “sono più anziani,” con un’età media di 36 anni, ha precisato Lautz, mentre nel 1981 l’età media era di 29. Gli alti tassi di interesse sono “un vero peso per i giovani che non hanno gli alti stipendi di vecchi come me”, ha detto Joseph Gyourko, 67 anni, professore di Proprietà immobiliari alla Wharton School dell’Università della Pennsylvania.
Tra le interviste realizzate dal quotidiano della Grande Mela, Dekaila Wilson, una professionista del Bronx, 23 anni, ha dichiarato: “Devi pagare per gli anni di studio, devi pagare per tutto. Hai bisogno di tempo e denaro per ogni cosa”. Lei voleva fare la rapper, ma ha dovuto rinunciare a investire anche su se stessa.

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