L’allarme del settore
Confagricoltura lancia l’allarme: è un’estate nera per l’ortofrutta, fiore all’occhiello e orgoglio nazionale, che vale quattordici miliardi e rappresenta il 27% del totale della produzione agricola italiana. Colpa dell’incremento dei costi di produzione con l’inflazione ma anche del maltempo estremo. Secondo il presidente della Federazione nazionale ortofrutticola di Confagricoltura, Michele Ponso, questi due fattori insieme “hanno creato un mix esplosivo preoccupante perché mette a rischio il futuro del settore”.
Un rilancio è fondamentale “È necessario far ripartire il comparto dell’ortofrutta, con il “recovery plan” richiesto dal presidente di Confagricoltura Giansanti al ministro Lollobrigida. Nonostante l’aumento fisiologico dei consumi dovuto al caldo, non si può continuare così: stiamo producendo in perdita e manca liquidità”, aggiunge Ponso.
Il settore ortofrutticolo in Italia Nel nostro Paese, ricorda l’Organizzazione degli imprenditori agricoli, sono trecentomila le aziende ortofrutticole, il comparto che assorbe la maggiore dell’occupazione, pari a oltre il 40%. Siamo tra i maggiori produttori al mondo di pomodori, finocchi, carciofi, melanzane, cime di rapa, indivie, mele e pere, pesche, nettarine, albicocche, uve da tavola, meloni e kiwi.
Sul fronte dell’export l’Italia raggiunge risultati molto positivi: tra i prodotti maggiormente esportati figurano mele, uva, kiwi, pere, arance, pesche e nettarine. Per quanto riguarda i consumi, l’ortofrutta incide per circa il 20% sul carrello della spesa. Per acquistare ortaggi, le famiglie italiane hanno speso nel 2022 il 4,7% in più, mentre l’incremento è stato del 2,7% per gli acquisti di frutta.