Più o meno questa è la morale del consuntivo della Corte dei Conti che considera “preoccupante” l’andamento della spesa sanitaria che grava sul bilancio pubblico.
Continua a crescere l’impatto delle Regioni sul fabbisogno del settore statale. Nel 2003, segnala la Corte dei Conti, l’incremento e’ stato dell’11,6%, pari a 10,779 miliardi, quasi tutto attribuibile (8,392 miliardi) alle Regioni a statuto ordinario. A preoccupare e’ soprattutto l’andamento della spesa sanitaria, che neanche il Patto di stabilita’ interno e’ riuscito a tenere sotto controllo. I magistrati contabili, in una relazione inviata al Parlamento, segnalano il permanere nella finanza regionale di “una crisi liquidita’ che trova le sue cause principali nella lievitazione dei costi del settore sanitario, nel blocco della fiscalita’ regionale, nell’aumento delle competenze amministrative senza adeguato finanziamento”. Con effetti dirompenti sul debito delle Regioni, che a fine 2003 risultava pari a 28,958 miliardi (di cui 12,965 miliardi a carico del bilancio dello Stato), piu’ che doppio rispetto ai livelli del 1999. Quanto alla sanita’, la Corte rileva che gli ultimi dati “pongono seri interrogativi sulle stime e sulla praticabilita’ di percorso alla volta degli obiettivi di stabilita’ perseguiti con l’accordo Governo-Regioni dell’agosto 2001”. Il disavanzo 2003, pari a 2,2 miliardi, segna solo una “flessione apparente” rispetto al 2001 e al 2002, quando fu toccata rispettivamente quota 4,9 e 4 miliardi. La cifra non comprende infatti gli oneri per il rinnovo del contratto del personale del comparto, pari a 2,5 miliardi nel biennio. Un importo “destinato a pesare sui costi del prossimo anno, riguardo al quale le Regioni gia’ paventano un deficit di circa 5 miliardi di euro”. Anche la spesa farmaceutica continua a rimanere su livelli superiori a quelli fissati con l’accordo dell’8 agosto 2001, nonostante un certo rallentamento della crescita. Nel 2003 ha raggiunto gli 11,163 miliardi di euro, pari al 13,8% dell’intera spesa sanitaria. Il costo della spesa, e’ salito del 2,3%. Un buon risultato, pagato pero’ dai cittadini, con la quota di copertura a carico del servizio sanitario nazionale in discesa dal 66,5% del 2002 al 61,6% dell’anno scorso.