Thada Der, un importante villaggio Karen nel cuore del distretto di Mutraw, è stato attaccato da truppe del 10ー Comando Operazioni Tattiche dell’esercito birmano. L’attacco, iniziato il mattino del 23 luglio, si è protratto per ben quattro ore, durante le quali le truppe di Rangoon hanno bombardato a colpi di mortaio l’insediamento, per poi occuparlo e dare fuoco a 70 case, alla scuola e alla chiesa.
In conseguenza all’aggressione 500 civili si sono precipitati nelle giungla, lasciando dietro di loro ogni cosa.
In soccorso dei civili in fuga sono immediatamente intervenuti il Comitato per i Profughi Interni (una sezione del Dipartimento per la Salute ed il Welfare della Karen National Union), e la Comunità Solidarista Popoli, che ha dirottato ingenti quantità di farmaci da una delle sue cliniche per farli arrivare a Mutraw, dove i paramedici Karen hanno già iniziato ad utilizzarli per curare la popolazione. Si registra purtroppo la morte di un infermiere, bersagliato da colpi di arma da fuoco mentre era impegnato nel soccorso ai profughi, mentre alcuni abitanti del villaggio hanno riferito che i birmani hanno pesantemente minato tutta l’area, per impedire il rientro della gente.
Popoli sta acquistando zanzariere, coperte e teli di plastica che servono assolutamente alle centinaia di civili senza più una casa per poter sopravvivere in questa stagione, caratterizzata dalle ingenti piogge monsoniche.
Continua la campagna elettorale della giunta birmana, abile nell..utilizzare la doppia faccia.
Proprio mentre la sua soldataglia investiva il villaggio di Thada Der, e mentre un animale in divisa stuprava Naw Mu Hseet, 27 anni, il capo del regime, Than Shwe, depositava tutto compunto un mazzo di fiori sul mausoleo del Mahatma Ghandi, durante la sua visita ufficiale in India grazie alla quale ha ottenuto da Nuova Delhi importanti investimenti nel settore energetico. La giunta cerca legittimità internazionale sbandierando le annunciate elezioni politiche e nel contempo continua a colpire migliaia di civili per costringerli alla fuga.