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Offensiva in Birmania

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Le milizie buddiste e l’esercito popolare Karen all’attacco

Alcuni battaglioni della milizia collaborazionista del DKBA (Democratic Karen Buddhist  Army) che nelle scorse settimane avevano annunciato al governo di Rangoon di non voler  entrare a far parte della guardia di frontiera birmana, da ieri sono impegnati in  combattimenti contro le truppe governative nella cittadina di Myawaddy, a ridosso del  confine tailandese, a poche centinaia di metri dal centro di Mae Sot.
Gli scontri sono scoppiati dopo che i miliziani Karen avevano circondato posti di polizia e caserme dell’esercito birmano intimando alle forze di Rangoon di rimanere all’interno dei loro insediamenti.
Domenica si sono svolte in Birmania le elezioni-farsa che dovrebbero, secondo i piani del regime, dare legittimità al governo dei Generali, molti dei quali si sono riciclati presentandosi come candidati per dei partiti formati dalla stessa giunta militare.
Molto alta l’astensione dalle urne, poiché gran parte della popolazione ha deciso di  boicottare le elezioni per la manifesta mancanza di reali condizioni di trasparenza e libertà nella campagna elettorale.
Il comandante della 5° Brigata del DKBA (quella coinvolta negli scontri) aveva nei giorni scorsi preso contatto con i vertici dell’Esercito di Liberazione Nazionale Karen, per concordare un’azione congiunta contro le forze birmane. In queste stesse ore infatti, unità del KNLA (Karen National Liberation Army) si sono mosse verso basi dell’esercito birmano lungo il confine orientale, con la probabile intenzione di attaccarle, per aumentare la pressione sulle forze che occupano le regioni Karen.
Coinvolti nell’operazione anche i volontari delle Special Black Forces agli ordini del Colonnello Nerdah Mya.

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