venerdì 4 Ottobre 2024

Osama Bin Mossad

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Dopo il tentato assassinio del principe ereditario saudita Abdullah organizzato da Gheddafi; questa volta gli Usa ci riprovano con l’inafferrabile Bin Laden.

IL CAIRO – Il numero uno di al Qaida, il terrorista più ricercato del mondo, Osama bin Laden, è riapparso dopo poco più di un mese dal suo ultimo messaggio (il 30 ottobre aveva cercato di influenzare le elezioni Usa), con una cassetta audio proprio in coincidenza con una manifestazione di oppositori del regime saudita. Il messaggio, del quale la tv del Qatar al Jazeera e quella di Dubai Al Arabiya hanno riprodotto brevi brani con una foto di bin Laden sul video, è uno dei più lunghi che siano mai stati diffusi: dura 1 ora, 14 minuti e 14 secondi ed è disponibile anche attraverso un sito web islamico. Fa sovente appello a versetti del Corano. Tuttavia contiene anche una valutazione di tipo economico, quando si rivolge ai “mujahiddin” (combattenti sacri) perchè «fermino il più grande furto del mondo, il furto di greggio in Irak». «Mentre tutti i prezzi nel mondo sono aumentati più volte – sottolinea bin Laden – quelli del petrolio sono scesi più volte, fino a 9 dollari, e invece un barile dovrebbe costarne 100, di dollari». Dopo l’invito ad attaccare gli impianti petroliferi, il capo di al Qaida ricorda ancora una volta che «la presenza degli americani sulla penisola araba (Gezira al Arabiya) è «haram», illecita secondo i principi dell’Islam (come l’alcool e la carne di maiale, per i quali si adopera lo stesso termine) e che «bisogna cacciare da lì ebrei e cristiani, espellere gli atei, perchè due religioni non possono esistere insieme, nella penisola araba». Quindi viene l’attacco diretto contro i dirigenti sauditi («corrotti, violano i precetti saldi dell’Islam, come quello di non accettare gli interessi bancari») e li invita a dimettersi o a cedere il potere «se vogliono risolvere pacificamente il problema». «Come volete che cerchiamo la pace con voi – dice bin Laden – se vediamo i vostri agenti armati fino ai denti? Avete cospirato coi crociati contro i musulmani, tutto quello che fate riporta alla dominazione dei crociati e dei sionisti, con l’avallo degli Usa. La farsa del potere è benedetta dagli Usa». Due esperti egiziani di terrorismo, l’avvocato Muntasser Al Zayat – difensore di molti integralisti della Jamaa Islamiya – e Dia Rashwan, ricercatore del Centro Studi Strategici al Ahram, dopo aver messo in evidenza la coincidenza con le manifestazioni di Riad, hanno sottolineato come particolarmente evidenti le connotazioni specifiche che il capo di al Qaida ha voluto dare al suo messaggio: sia di essere vivo, sia di seguire attentamente gli sviluppi nel suo paese. «Cita l’attacco al consolato americano di Gedda del 6 dicembre e chiede a Dio che sia misericordioso con i mujahiddin che vi hanno perso la vita». Ma «il nuovo aspetto della cassetta – dice il ricercatore – è il suo focalizzarsi sul conflitto interno saudita, il “jihad” contro i governi, che apparteneva di solito ai discorsi del suo numero 2, Ayman El Zawahri. In questa cassetta sembra che ci sia una convergenza di linea tra i due, ma soprattutto che obiettivo di bin Laden sia di far capire che considera i sauditi altrettanto nemici e atei quanto gli americani, con i quali cospirano e quindi tra loro non c’è differenza». In conclusione la nota più sottolineata, rileva Radwan, è che «i governi arabi diventano tanto pericolosi, da aumentare in modo esponenziale per i cittadini il pericolo incarnato dagli americani».

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