Possiamo stare sicuri…
L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) è l’istituzione che autorizza la commercializzazione in Europa di farmaci e vaccini. A giorni verrà dato il nullaosta al vaccino tedesco-americano prodotto dall’americana Pfizer e dalla tedesca Biontech. A seguire verranno accelerate le procedure per dare il via libera agli altri vaccini che stanno ancora ultimando i test.
L’Ema in teoria non dovrebbe sostuituirsi alle agenzie nazionali (in Italia l’Aifa, Agenzia italiana del farmaco) nella fase autorizzativa, ma nei giorni scorsi tutti i principali esponenti del mondo scientifico e politico si sono affrettati a dire che ottenuta l’autorizzazione dell’Ema, il passaggio all’Aifa sarà un fatto soltanto burocratico. Tradotto significa che l’Aifa non controllerà realmente l’efficacia o i rischi dei nuovi vaccini, compito che sarà assunto completamemte dall’Ema.
La caratteristica dell’Ema è che il suo bilancio viene finanziato quasi esclusivamente da quelle case farmaceutiche che dovrebbe “controllare”.
Nel 2020 il budget dell’Agenzia ammanotava a 358,1 milioni di euro. Circa l’86% (pari circa a 306,8 milioni di euro) di questo bilancio è stato finanziato dalle case farmaceutiche e solo il 14% dall’Unione Europea (pari a circa 51 milioni di euro) (1% altre fonti).
Il fatto che i controllori siano “influenzati” nelle loro decisioni dalle Big Pharma che dovrebbero controllare, ha comportato per l’Ema di attirarsi diverse critiche anche all’interno delle istituzioni europee. Un’opacità che nell’epoca Covid susciterà un’ulteriore grado di sfiducia nei cittadini.
Questa richiesta di trasparenza non deve ovviamente condurre alla negazione dell’importanza che hanno avuto e avranno i vaccini per la salute pubblica, ma deve indurre la politica a far prevalere i diritti dei cittadini su quelli del business.