Pensateci, pensate cosa potrebbe succedere in Italia. Come minimo, scoppierebbero tante Bellezzopoli. I makeover delle disoccupate verrebbero appaltati a beauty center di morose degli assessori. Signore raccomandate e impiegate in nero approfitterebbero del pacchetto per aggredire la cellulite. Nascerebbero cricche di proprietari di agenzie matrimoniali e consiglieri comunali. Aumenterebbero gli autovelox per pagare le pulizie del viso con le multe. Meglio lasciar perdere, che i soldi non ci sono.
Senza farsi convincere da Raboud Visser, direttore di Mens & Relatie, l’agenzia sposa-disoccupate ingaggiata per piazzare le frisone. Dice Visser: “Il sussidio di disoccupazione costa ai comuni 650 euro al mese. Noi veniamo pagati 650 euro una tantum”. Morale, se la disoccupata trova un lavoro o un marito commercialista, i comuni risparmieranno moltissimo. Insomma, risparmierebbero. Il programma è stato momentaneamente congelato causa proteste; è stato giudicato un inutile e poco etico sperpero di denaro pubblico.
Anche se, insiste Visser, sarebbe il contrario: “Sappiamo dalle statistiche che chi è in una relazione stabile guadagna di più, è più felice e più sano. E costa molto meno alla sanità pubblica. In Frisia hanno pensato di risparmiare aiutando quelle che vivono di welfare a trovare un bel marito” Men & Relatie vanta un bel 75 per cento di successi nella ricerca di partner stabili. Gli amministratori frisoni che hanno avuto l’idea dicono che il programma è aperto – anche – ai disoccupati uomini. In fondo, suggerisce Visser, “un colloquio di lavoro o un incontro con un possibile partner sono quasi lo stesso. Bisogna avere un bell’aspetto e dire le cose giuste”.