Il quotidiano Linea in un articolo di oggi parla del lancio della rivista Polaris e della sua filosofia.
Nasce la rivista del centro Studi Polaris. Una pubblicazione trimestrale tenuta a battesimo, domenica scorsa, nella sala consiliare della III Circoscrizione municipale del Comune di Roma. Un evento a dir poco eccezionale visti i tempi di ristrettezza economica, eppure al Centro Studi hanno le idee chiare: «11 prodotto è destinato agli operatori politici. Concetto da intendersi in senso lato perché non corrisponde solo a coloro che, per vocazione o professione, si dedicano al compito di amministrare la Polis, ma anche quelli che la compongono animando la produzione, la comunicazione, il lavoro, il diritto, l’arte, la cultura in senso lato il pensiero». Un rivista di nicchia, dunque, ma non troppo. Non sarà dunque un magazine, né una pubblicazione populista, sarà un laboratorio di idee in itinere, composto e confezionato da e per l’Italia. La redazione infatti è sparsa sul territorio e converge a Roma all’email redazione@ centrostudipolaris.org.
Secondo il Caporedattore Gabriele Adinolfi, in Italia c’è uno spazio che va colmato. Negli USA lo definiscono Think Tank: il luogo non troppo virtuale dove oltre alla notizia si raccolgono informazioni, dove si fa ricerca per poter dare risposte a problemi concreti dell’oggi. Un luogo che dovrebbe rispondere soprattutto alle necessità del domani.
Sarà anche per questa apertura alle idee e alla ricerca che il Centro Studi Polaris ha accolto trai suoi collaboratori professori, giornalisti, operatori. Alcuni ricercatori del Centro Studi Vox Popoli, giornalisti della rivista l’Officina e del quotidiano Linea.
In questo numero, per la precisione, hanno collaborato insieme al Caporedattore Gabriele Adinolfi: Michelangelo Albertazzi, Francesco Boco, Antonio Bovo, Domenico Caccamo, Paolo Caioli, Caterina Carangelo Lisi, Stefano Cortini,Vittorio de Pedys, Dario Fabris, Pietro Falagiani, Alessandro Farigu, Andrea Forti, Daniele Lazzeri, Riccardo Marchi, Francesco Filippo Marotta, Flavio Nardi, Paolo Nazzaro, Matteo Rovatti, Paolo Ruotolo, Giuseppe Scalici, Adriano Segatori, Giuseppe Spezzaferro, Marco Stella, Guido Taietti, Enrico Toselli, Ermanno Visintainer, Giorgio Vitangeli, Marco Zenesini.
E se le rubriche sono fisse (economia e finanza, diritto, riflessioni, antropologia sociale, relazioni internazionali), ci sarà spazio anche per i “dossier”. Ma perché comprare la rivista di Polaris visto che il mercato offre infinite soluzioni? Alcune ragioni sono state già descritte altre le aggiungiamo in calce: perché raccoglie sensibilità di destra e centrodestra non conformiste, non allineate, immuni da lacci e lacciuoli; perché si basa sull’autofinanziamento; perché non avendo alle spalle finanziatori “importanti” può definirsi libera, nelle idee e nei progetti.
Il primo numero, presentato il 21 marzo, ironizza nel titolo: “La prima-vera”, metafora di una nuova stagione ma anche di un nuovo modo di intendere la verità.
Non resta che attendere il secondo numero, in previsione per giugno-luglio, per vedere se le aspirazioni corrispondono alle azioni concrete.
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