Il fondo sovrano va a rotoli
Il più grande fondo sovrano al mondo, con asset con oltre 1.100 miliardi di euro, è in rosso. Il fondo sovrano norvegese ha riportato una perdita record di 1,64 trilioni di corone norvegesi (164 miliardi di dollari) per l’intero 2022, citando condizioni di mercato “molto insolite”.
Il cosiddetto fondo sovrano norvegese, tra i maggiori investitori al mondo, ha registrato un rendimento del -14,1% l’anno scorso, superiore di 0,88 punti percentuali rispetto al rendimento del suo indice di riferimento.
“Il mercato è stato colpito dalla guerra in Europa, dall’inflazione elevata e dall’aumento dei tassi di interesse. Ciò ha avuto un impatto negativo sia sul mercato azionario che su quello obbligazionario allo stesso tempo, il che è molto insolito”, ha dichiarato in un comunicato il ceo di Norges Bank Investment Management, Nicolai Tangen. “Tutti i settori del mercato azionario hanno registrato rendimenti negativi, ad eccezione dell’energia.
La precedente perdita maggiore del fondo era stata di 633 miliardi di corone nel 2008, durante la crisi finanziaria globale.
Chi è il fondo sovrano norvegese
Il fondo da 1.300 miliardi di dollari è stato istituito negli anni ’90 per investire le entrate in eccesso del settore petrolifero e del gas della Norvegia. A fronte anche di una popolazione sempre più anziana, il governo decise di istituire un Fondo (“Oil Fund”) nel quale riversare il surplus dei ricavi petroliferi, con investimenti a lungo termine ma utilizzabili in situazioni di necessità. Fino al ’97 si comprarono esclusivamente bond governativi, ma da quella data l’esecutivo decise di destinare il 40% agli investimenti nei titoli azionari.
Il primo gennaio 1998 fu pertanto costituita la Norges Bank Investment Management per gestire il fondo assieme al Ministero delle Finanze. Ad oggi, il fondo ha investito in oltre 9.300 società in 70 Paesi del mondo. Ha partecipazioni in circa 9300 società in tutto il mondo e possiede l’1,3% di tutte le azioni quotate.
Le vaste riserve norvegesi di petrolio e gas del Mare del Nord sono il fondamento della ricchezza del fondo. In effetti, l’aumento vertiginoso dei ricavi da combustibili fossili del Paese, in concomitanza con la guerra della Russia in Ucraina, ha suscitato un appassionato dibattito sulla giustizia internazionale. Membri dell’opposizione, economisti norvegesi di spicco e persino titani dell’industria energetica del Paese hanno invitato il governo a dare l’esempio al mondo intero versando i suoi ingenti profitti petroliferi in un nuovo fondo di solidarietà internazionale.
Il Ministero degli Esteri norvegese ha dichiarato di essere pienamente consapevole della responsabilità che deriva dalle sue risorse energetiche.