domenica 12 Ottobre 2025

Quattro anni dopo

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altIl 30 dicembre 2006 veniva assassinato Saddam Hussein

Quattro anni fa il legittimo Capo di Stato e di governo dell’Iraq veniva messo a morte dal governo fantoccio instaurato dai “liberatori”.
Colui che, paragonatosi a Mussolini, aveva dato stabilità, progresso sociale, dignità al suo Paese, venne assassinato dai clan sediziosi rimessi in sella dagli eserciti inglese e americano e dalle milizie israeliane e iraniane.
Calunniato, condannato, Saddam morì con coraggio e dignità esemplari.
Ai suoi tempi l’Iraq era luogo di tolleranza religiosa, d’incontro tra culture e culti anche durante le guerre. Quando si scambiavano testate con gli israeliani, libere e aperte erano le sinagoghe di Bagdad per non parlar delle chiese: oggi l’Iraq è tutto un inferno preda di guerre di religione, di massacri quotidiani, di faide, di devastazione.
La “Liberazione” ha mostrato il suo volto inequivocabile anche lì.
Noi che ci abbiamo perso energeticamente, finanziariamente (il petrolio ce lo voleva dare in euro) e geopiliticamente e che stiamo subendo la strategia della tensione “fondamentalista” immaginata a Washington e a Tel Aviv, possiamo andar fieri delle nostre prese di posizione ufficiali, degne dei servi più sciocchi e più masochisti.

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