Un giallo politico e un affresco socioculturale con sullo sfondo l’Asso di Bastoni
Un atto di accusa sulla decadenza della classe politica torinese, di centrodestra e di centrosinistra. Lo si trova in “Razz, politici d’azzardo”, romanzo di Augusto Grandi, corrispondente dal capoluogo piemontese del quotidiano Il Sole-24 Ore. Con un linguaggio crudo e diretto, per nulla edulcorato, e dopo anni di frequentazione del mondo politico cittadino, Grandi mette a nudo i meccanismi del potere locale, raccontando le gesta di politici spregiudicati alle prese con intrighi e storie di sesso. Persone non guidate da una ideologia ma interessate esclusivamente alla carriera.
“Razz è il poker californiano in cui si vince con il punteggio più basso – spiega l’autore -. Qui sono i protagonisti a vivere al ribasso, i politici che hanno sostituito l’ideologia con una gestione condominiale della politica, attraverso la spartizione del potere per semplici interessi personali, nel totale disprezzo dei cittadini. Persone pronte a sacrificare anche i compagni di partito e a favorire l’avversario politico pur di trarre convenienza insieme”. Il gioco di dare un volto ai personaggi descritti nelle pagine del libro è partito. “Io credo nella politica, ma non nei politic”? chiosa Grandi, che comunque non perde la speranza.
“Lo spazio per la redenzione c’è e lo dimostra un personaggio femminile del romanzo, che si redime. E’ l’esempio che esistono ancora giovani che credono in qualcosa di diverso da tutto ciò che descrivo”.