Tra il 9 e il 10 settembre di 42 anni fa, era il 1980, veniva assassinato Francesco Mangiameli da presunto “fuoco amico”. Caduto in una vile imboscata che avrebbe poi permesso agli inquirenti bolognesi di elaborare le più astruse teorie su quello che egli avrebbe saputo e per cui sarebbe stato tacitato.
I suoi assassini, invero, cambiando ripetutamente versione, non sono mai riusciti a fornire una spiegazione credibile del loro delitto e hanno aperto il fianco a tutte le illazioni possibili.
Quel che è più grave però è che Francesco, essendo di Palermo e non di Roma, è stato dimenticato un po’ da tutti che si sono arrangiati a fare gli svizzeri (un tempo si diceva gli gnorri) per non trovarsi in imbarazzo.
Chi è peggio: i suoi assassini o quelli che ne han rimosso la memoria?