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Riforma non gentile

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Accordo eccezionale: i nostri professori saranno formati in Israele

Israele formerà dei professori italiani all’insegnamento dell’Olocausto.
Il ministro dell’educazione Gideon Saar (a sinistra nella foto) e il suo omologo italiano, Mariastella Gelmini, hanno firmato lo scorso lunedì 13 degli accordi di cooperazione per la formazione di professori italiani da parte israeliana e per scambi biliaterali tra giovani. Quest’accordo sulla formazione di professori italiani all’insegnamento dell’Olocausto è in asssoluto il primo del genere. Il ministro della pubblica istruzione italiana, chiunque sia, designerà ogni anno gli insegnanti destinati a seguire questa formazione speciale a  Yad Vashem in Gerusalemme. In seguito questi professori eletti potranno insegnare questa materia (appunto l’Olocausto) nelle scuole secondarie italiane. La formazione precedente per l’insegnamento olocaustico era effettuata nel quadro di strutture non givernative. “Rafforzare gli studi sull’Olocausto nel mondo intero e in particolare in Europa – ha dichiarato il ministro Saar – costituisce una diga eretta contro l’oblio e il negazionismo”.
La solerzia israeliana riguardo l’Italia viene anche dal fatto che la legge sull’Olocausto che ne definisce la memoria coatta e che istituisce l’impedimento penale di qualsiasi indagine in materia, una legge presente in quasi tutta Europa, da noi non è passata per l’opposizione di molti intellettuali ebraici e della Chiesa.
In attesa di convincere i refrattari e di poter finalmente sbattere in galera chiunque stoni dal coro, evidentemente a Tel Aviv si ritiene efficace prenderla altrimenti e insegnare a monte lo spartito.

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