lunedì 16 Settembre 2024

Sarà anche promessa ma non è stata mantenuta

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altLa terra abitata dagli israeliani vive crisi profonde

Affitti più bassi, salari minimi più alti, scuole gratuite.
Queste le rivendicazioni di migliaia di israeliani scesi in piazza nella notte a Tel Aviv e in altre città.
Più di 300 mila per gli organizzatori, poco più di 200 mila secondo la polizia. In ogni caso, la più grande manifestazione dall’inizio della contestazione tre settimane fa.
“Siamo qui oggi per protestare contro il crescente costo della vita in Israele”, dice un manifestante, contro il governo che ha abbandonato il suo popolo a beneficio di poche famiglie privilegiate”.
“Ciò che sta accadendo qui stanotte e che è accaduto nelle ultime settimane”, commenta un’altra dimostrante, “è che le persone semplicemente ne hanno abbastanza”.
Identica la richiesta anche a Gerusalemme: una società più equa per un paese che ha il divario sociale più marcato tra le economie industrializzate e dove un israeliano su cinque vive sotto la soglia della povertà.
Protesta a oltranza, minacciano i manifestanti a cui Benyamin Netanyahu ha promesso l’avvio di negoziati.

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