L’attacco di questi giorni all’Italia è un attacco all’Euro Nel quadro di un generale riallineamento delle zone di influenza mondiali, appare chiaro che l’attacco portato dagli hedge funds in mano ai fondi di investimenti americani sta concentrando la propria potenza di fuoco sul “bersaglio grosso”, cioe’ la quarta economia della zona Euro.
L’Italia, infatti, non è ne’ la Grecia ne’ il Portogallo, e creare una situazione di default della nostra economia, vorrebbe dire di fatto distruggere l’Unione Europea così come la conosciamo e creare i presupposti per una nuova architettura europea, magari a “due velocita’”.Per noi ciò vorrebbe dire essere relegati al ruolo di “protettorato”
In ballo ci sono anche le governance di alcuni pezzi pregiati della nostra economia (Eni, Enel, Finmeccanica) che non sono attualmente gradite ad alcuni gruppi stranieri che, in caso di un piano di salvataggio, potrebbero agevolmente chiederne la totale privatizzazione con alla testa uomini di loro gradimento.
L’impressione che si ricava in queste ore è che si stia assaltando l’Italia per due motivi: uno, è quello citato di indebolire ulteriormente l’Euro, valuta che cominciava a dare fastidio negli scambi internazionali, la seconda è quella di impartire, con le buone o con le cattive, a pezzi importanti del sistema italiano, quale quello bancario e quelli sopracitati, una sonora lezione sul campo, in modo da acquisirne il definitivo controllo.Vanno valutate in questo quadro le dichiarazioni delle agenzie di rating e di Mr.Soros, nei giorni scorsi.
E’ possibile che per attuare questo disegno, non ci sia bisogno di mandare in fallimento il Paese , dilatandone il debito pubblico all’infinito giocando sullo spread tra titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, ma questa ipotesi non è da scartare, visto che i rumours delle ultime ore dicono che la BCE non , cioe’ gli Stati Membri, non potrebbero destinare all’Italia risorse addizionali a quelle già impiegate per “salvare “la Grecia.
Le autorità nazionali e internazionali di vigilanza oggi contano meno di zero, dopo anni di deregulation dei mercati finanziari, e quindi tutte le opzioni sono possibili, e data la debolezza strutturale dell’Italia, è facile strumentalizzarne la corruzione o i difetti del sistema politico per assestare all’Europa un sonoro scossone.Nel frattempo la nostra imbelle classe politica degli anni 10 si gingilla nel solito teatrino.