mercoledì 23 Aprile 2025

Sbarco in Ucraina

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In 12000 per assicurare la vittoria a Yushenko. Sono osservatori internazionali con il compito di sorvegliare i cittadini mentre votano.

KIEV – Vigilia di voto in Ucraina tra il filo occidentale Yushenko e il premier filorusso Yanukovich. Una sfida, che si ripropone dopo l’annullamento per brogli del del 21 novembre, deciso dalla Corte suprema sull’onda della pacifica sollevazione popolare di massa dei seguaci di Yushenko ribattezzata poi ‘rivoluzione arancione’.

E proprio alla vigila del voto la Corte costituzionale ucraina ha stabilito oggi che gli emendamenti alla legge elettorale che limitano il diritto di voto a domicilio non sono conformi alla costituzione. La corte ha giudicato non costituzionale l’emendamento “che vieta il voto a domicilio ai cittadini ad eccezione degli invalidi del primo gruppo”. La Commissione elettorale centrale sarà informata di questa decisione e, secondo il giudice, i cittadini che vorranno votare a domicilio per motivi di salute dovranno ottenere una autorizzazione dalla loro commissione elettorale entro questa sera alla 20:00. Ma lo scrutinio presidenziale avrà luogo domani come previsto, assicura il presidente della commissione elettorale, Iaroslav Davidovitch: “Non ci sono alternative”

Oggi vigilia di silenzio preelettorale, mentre si completerà l’arrivo degli osservatori internazionali, il cui numero è salito a 12.000, nella speranza d’evitare nuove irregolarità. Il clima in Ucraina resta teso. Tanto che il ministero dell’interno ha annunciato la mobilitazione di 170.000 uomini a presidio dell’ordine pubblico e dei 33.000 seggi in cui saranno chiamati a votare oltre 37 milioni di aventi diritto sui 48 milioni di abitanti di questa grande repubblica ex sovietica in bilico tra est e ovest. Gli appelli dei due candidati sono stati rivolti in piazza e dai media. Yushenko, largamente favorito dai sondaggi sulle ali dell’entusiasmo,ha parlato oggi alla tv statale, rilanciando la sua parola d’ordine per un’ Ucraina “libera e democratica”. Ha inoltre affermato di voler avere “un dialogo corretto” anche con Mosca.

Yanukovich ha lasciato da parte sua le roccaforti dell’Ucraina sud-orientale per un isolato comizio dinanzi a 3.000 persone nell’ostile Kiev, ma si è comunque detto convinto di potercela fare. Ha inoltre lanciato il suo appello finale dai microfoni della radio pubblica, riproponendo le accuse al rivale di voler spaccare il Paese e di essere al soldo dello straniero.

In questo clima il presidente ucraino Leonid Kuchma ha chiesto ai due candidati di “stringersi la mano” per riconciliare il popolo ucraino, diviso da queste elezioni “storiche”.

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