Il giusto provvedimento offuscato dal degrado progressivo della didattica italiana e dal sospetto che contribuisca a “parcheggiare” i giovani disoccupati falsando le statistiche
”Il decreto sul diritto-dovere – ha spiegato la Moratti – si ricollega alla storia del nostro Paese, ed e’ la tappa ultima di un processo di innalzamento dell’obbligo scolastico partito con la legge Casati del 1859, che prevedeva la gratuita’ e obbligatorieta’ della scuola elementare, proseguito con l’innalzamento dell’obbligo a 14 anni nel ’62 e a 15 in seguito alla riforma Berlinguer. Disciplina il diritto-dovere all’istruzione e alla formazione di ciascuna persona a partire dal primo anno della scuola primaria, per il raggiungimento del pieno successo formativo e corrisponde all’esigenza – ha proseguito – di dare a tutti i cittadini l’opportunita’ di accedere ai livelli piu’ elevati di istruzione e formazione”.
Il ministro ha quindi ricordato che la legge di riforma della scuola prevede che sia assicurato a tutti il diritto all’istruzione e alla formazione per almeno 12 anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica entro il 18mo anno di eta’. Questo diritto si realizza nel primo ciclo del sistema dell’istruzione (scuola primaria&scuola secondaria di primo grado) e nel secondo ciclo (licei e istruzione e formazione professionale.
Assieme all’altro provvedimento varato oggi, quello sull’alternanza scuola-lavoro, il decreto sul diritto-dovere ”costituisce – ha concluso il ministro – un ulteriore passo avanti nella completa applicazione della legge delega che vedra’ negli altri due decreti – quello sulla formazione e quello relativo al secondo ciclo – la finale applicazione” I decreti approvati oggi dal Consiglio dei ministri si aggiungono ai due gia’ varati nei mesi scorsi relativi al primo ciclo di istruzione e al riordino dell’Invalsi, l’Istituto per la valutazione del sistema scolastico.