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I polacchi sempre agli ordini. Ora fanno gli anticomunisti

Avere un ex comunista come ministro degli Esteri dell’Ue “sarebbe un problema” per i Paesi dell’ex Patto di Varsavia. Lo ha detto oggi l’ambasciatore polacco Jan Tombinski, rappresentante permanente di Varsavia presso la Ue, nel corso di un incontro con alcuni giornalisti.
Per la carica di Alto rappresentante per la politica estera Ue istituita dal Trattato di Lisbona “sarebbe meglio avere una persona la cui autorità non può essere contestata a causa delle sue appartenenze politiche passate”, ha detto ancora l’ambasciatore polacco.
Carina, quasi quasi ci crediamo. Ma il punto è che l’ordine ai soliti lacché è venuto per ben altri motivi, perché D’Alema è troppo moderato verso Hezbollah e palestinesi. Su altri comunisti, come Napolitano che sostenne la repressione di Budapest, nessun commento da Varsavia o da altrove.

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