mercoledì 23 Aprile 2025

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Già normalmente è difficile vedere i politici al lavoro, figuriamoci in questi giorni di festa. Basterà un sms promemoria del partito perchè siano presenti in aula?

ROMA – Telefonico o cartaceo non importa. Purché sia chiaro ed efficace. Soprattutto perentorio. E’ l’invito che i partiti della Cdl hanno rivolto ai propri deputati affinché si ricordino di essere presenti in Aula il 27 e il 28 dicembre per votare la Finanziaria. Forza Italia ha scelto la strada della lettera. E’ arrivata ieri ed è firmata dal vice capogruppo Antonio Leone. Eloquente il testo: «Mi sembra superfluo sottolineare che il voto sul bilancio che, ripeto, avverrà dalle ore 15 del 27, è indispensabile al fine di portare in votazione la legge finanziaria e che un non auspicabile incidente di percorso sulla legge di bilancio metterebbe a rischio il proseguimento della legislatura…». Più diretto il messaggio dell’Udc. I centristi hanno deciso di inviare ieri un Sms a tutti i deputati che recita pressappoco così: «Tutti presenti in Aula il 27 e il 28 dicembre per votare la Finanziaria!». La Lega invece ha preferito la strategia della “goccia cinese”. Ogni giorno, da qui al 27, ha spiegato il presidente dei deputati del Carroccio Alessandro Cè, la segreteria del gruppo chiamerà ogni parlamentare a casa o sul telefonino per rammentare l’appuntamento. Dal prossimo lunedì poi verranno inviati anche degli sms. Solo per la legge Cirami (quella sul legittimo sospetto) approvata nel 2002 scese in campo direttamente Berlusconi. Con tanto di telegramma firmato e inviato a tutti i parlamentari della Cdl. Ben lontani i tempi in cui il Pci per ingiungere ai propri deputati e senatori di non disertare i lavori dell’Aula pubblicava sull’«Unità» il messaggio nel quale si chiedeva la loro presenza «senza eccezione alcuna». Dopo Natale ma prima di Capodanno arriverà la Finanzia in Senato per la quarta lettura e Marcello Pera scherza con il personale di Palazzo Madama facendo gli auguri «non ancora di fine anno». «Dobbiamo espiare» dice sorridendo a tutto il personale riunito nel cortile interno di Palazzo Madama prima di tagliare il tradizionale panettone. Un Pera “sciolto” ironico che si rammarica per le «vacanze brevi» un po’ per tutti. Una «espiazione» che il Senato condividerà infatti con la Camera. E Pera ironizza anche sulla «svolta» cristiana delle sue posizioni invocando anche una sorta di «riconoscimento futuro». «Per fare gli auguri per l’anno nuovo è presto perché quest’anno c’è una novità che è stata introdotta: quella di farci fare un Natale breve e le vacanze ancora più brevi e quindi ci rivedremo il 27 dicembre». Qualche sorriso un momento di complicità con l’uditorio e il Presidente del aggiunge: «Mi hanno spiegato che è una punizione. Non si sa per quale ragione dobbiamo essere puniti, sia noi che la Camera non avendo commesso colpe e peccati. Ma ci prenderemo anche questa e sicuramente espieremo. Voi sapete il mio nuovo trend e quindi espieremo le nostre colpe. Vedrete che avremo più meriti nella vita futura oltre che nella legislatura futura», conclude.

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