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Studiano da banchieri

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I giovani d’oggi mica perdono tempo

 

Il sangue umano bevuto come rito propiziatorio per ottenere, forza, vigore, successo e soldi: è il vampirismo, fenomeno ormai uscito dagli schermi della televisione o dai cinema per radicarsi profondamente nelle abitudini di tanti giovani.È uno degli aspetti più inquietanti che emergono dagli studi del Gris, il gruppo di ricerca sulle sette guidato da Giuseppe Bisetto. E i brindisi a base di sangue non sono nemmeno così rari.
«Quattro ragazzi trevigiani dai 17 ai 18 anni – racconta Bisetto – hanno confessato di aver partecipato a un rito del genere in un locale notturno del veneziano. Noi abbiamo segnalato ogni cosa alle autorità e adesso quel locale è chiuso da tempo. Il titolare, noto per essere un tipo stravagante, avvicinava i giovani clienti che riteneva più malleabili e li inoltrava al vampirismo. La prova cruciale era bere, dai dei comuni bicchierini di caffè, il suo sangue. In questo modo legava i suoi adepti, convinti di aver assimilato ogni suo potere, di riuscire così a ottenere i suoi soldi e il suo successo solo bevendo quel sangue. Di fronte a casi come questo è inutile parlare dei pericoli che si corrono a venire a contatto con il sangue altrui, delle malattie che si possono prendere dell’Aids. Purtroppo questo è un fenomeno in ascesa».
Il «vampirismo» va di moda. Viene venduto al cinema in film patinati, con protagonisti giovani, belli e forti. Le serie tv si sprecano, il lato oscuro viene blandito, solleticato, quasi venduto come qualcosa tutto sommato di positivo. «Un tempo i giovani per trasgredire si vestivano di nero, era l’epoca del dark. Adesso quel filone si è trasferito nel vampirismo, fenomeno di gruppo alimentato dalla cinematografia e dalla pubblicità che si fa a feste tipo quella di Halloween. I giovani si aggregano, fanno gruppo e certe pratiche diventano quasi come una droga. Da qui ad altre forme di devianza il passo è breve. In molti poi passano all’esoterismo fino a finire in gruppi e circoli satanici. Ci sono quelli “acidi”, dove è abituale l’uso di droghe o di violenza, a quelli “rossi” basati su pratiche sessuali”.

E qual è l’identikit del ragazzo-vampiro o satanista? «Non ci sono categorie tipo, questi fenomeni possono coinvolgere tutti: giovani, anziani, persone mature di ogni tipo. Alla base c’è la delusione per la vita, la voglia di cambiare, di trovare strade più soddisfacenti. Si cerca, insomma, altro».

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