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La piazza delle sinistre

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Contro il governo dei baroni di classe

 

Studenti in piazza in tutta Italia per protestare contro i tagli alla scuola pubblica e chiedere che si torni a investire in questo settore. “Lottiamo per il nostro futuro” è l’appello dei giovani da nord a sud passando per la Capitale: ovunque i cortei si sono svolti in maniera pacifica e senza scontri, al massimo con il lancio di qualche petardo. Al fianco dei giovani anche tanti insegnati. Un po’ ovunque slogan e striscioni contro il “governo lacrime e sangue” e la “privatizzazione” della scuola.
“Contro crisi e austerità riprendiamoci la vita”. Dietro questo striscione migliaia di studenti sono partiti a Roma da piazza della Piramide. I manifestanti, soprattutto studenti delle scuole superiori hanno sventolato le bandiere della Palestina in testa al corteo. A guidare la manifestazione un furgoncino verde militare sul quale sono esposti ironicamente caschi e scolapasta, alcuni dei quali sono anche indossati dai manifestanti per protestare “contro le dichiarazione del prefetto, per il quale chi indossa il casco è punibile”. Momenti di lieve tensione si sono registrati davanti al ministero della Giustizia in via Arenula, quando dal corteo giunto da Lungotevere, alcuni studenti hanno lanciato bottiglie e petardi. Il ministero era protetto da blindati e un cordone delle forze dell’ordine. Gli studenti hanno indossato caschi, ‘ma solo per difenderci’, hanno affermato. In mattinata si è svolta la manifestazione dei sindacati dei Cobas della scuola. A piazza Farnese sit-in della Cgil.
Le azione dimostrative più “dure”, a Firenze e Pisa. Nel capoluogo toscano, dove hanno sfilato in 2.500, un gruppo di circa 500 studenti è entrato nella stazione e una parte, circa 150, è scesa su un binario bloccando la partenza di un treno ad alta velocità. Il blocco è durato circa mezzora, sempre monitorato dalle forze dell’ordine. Non ci sono state particolare tensioni. Tre manifestanti sono stati denunciati. Su un treno gli studenti hanno affisso un cartello con la scritta: “Gli studenti hanno un difetto, sanno pensare”. A Pisa, dove circa 250 studenti medi superiori hanno manifestato insieme ai Cobas, alcuni giovani sono entrati all’interno dei palazzi di Provincia e Comune e hanno appeso striscioni di protesta. Poi, tornati in piazza, hanno bruciato una bandiera del Pd, partito di maggioranza relativa in città. La Questura ha fatto sapere che la manifestazione non era autorizzata e i promotori del corteo saranno denunciati.
Circa 10mila i partecipanti al corteo delle scuole di Catania. Migliaia i manifestanti anche a Palermo: tra la folla é spuntata anche una bara di cartone, simbolo della “morte della scuola pubblica”. Il serpentone ha attraversato la città: al passaggio del corteo, gli studenti dell’istituto nautico, barricati da una settimana nella scuola occupata, hanno cantato l’Inno di Mameli e sventolato un tricolore. A Napoli – dove sul Castel dell’Ovo è stato affisso uno striscione con lo slogan “Cultura contro austerità” – gli operai della Fiom si sono schierati al fianco degli studenti. Tra loro anche Sebastiano, uno dei 19 lavoratori iscritti alla Fiom che dovranno essere assunti, su decisione della magistratura, nella fabbrica di Pomigliano.

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