Nuovo episodio di violenza in Daghestan, la repubblica tra Caucaso e mar Caspio che confina con la Cecenia e fa parte della Federazione russa. In due distinte azioni a Buinaksk sono stati uccisi quattro poliziotti a un posto di guardia e poi massacrate sette donne in un bagno turco femminile poco lontano. Inoltre, nella capitale Makhachkala sono rimasti feriti due poliziotti. Secondo una ricostruzione, gli assalitori sono arrivati in mimetica, a bordo di un camioncino rubato. La polizia ha identificato due ribelli sulla base del riconoscimento delle loro foto da parte dell’autista del camioncino, che era stato costretto a condurre il mezzo fino al posto dell’agguato: si tratterebbe di due abitanti del luogo.
PRECEDENTI – Due giorni fa n Daghestan è stato assassinato il giornalista Malik Akhmedilov, corrispondente del giornale in lingua avara Khakikat (La verità). dopo che il 3 settembre dello scorso anno era stato ucciso un altro giornalista, Abdulla Alishayev. La seconda guerra cecena iniziò esattamente dieci anni fa, nell’agosto 1999, dopo che gruppi islamici ceceni invasero il Daghestan.
Pochi giorni fa il vicepresidente americano era andato in Georgia ad accendere nuovamente la miccia e a dire ai guerrafondai: “vi sosteniamo”. In Daghestan agisce da tempo Soros. Ma si tratta, ovviamente, di pura casualità.