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Ti lascio in mutande!

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Impara spogliando la prof

Se impari a programmare l’insegnante (online) si spoglia. Troppo bello per essere vero? Infatti pare sia proprio un fake: il sito Code Babes, lanciato in Rete da poco, sarebbe solo uno specchietto per allodole. Un modo per assicurarsi i click di chi casca nella trappola e pensa davvero di ottenere uno spogliarello gratuito mano a mano che migliora nell’arte della programmazione. Ma soprattutto, un modo per far parlare di sé – e in effetti, sul web, se ne parla parecchio.

Se passi il test l’insegnante si toglie un indumento

Certo che se da un pezzo si parla del maschilismo nel settore tech, e in particolare nelle aziende della Silicon Valley, qui si va molto oltre. Il sito Code Babes propone infatti corsi online di programmazione in diversi linguaggi offrendo agli studenti la possibilità di scegliere tra insegnanti che sembrano uscite dritte dritte dall’immaginario erotico dei nerd anni ’90. Per intenderci: occhiali da maestrina, camicia immacolata (e sbottonata), gonnellina a pieghe o a quadretti in stile liceale. Già questo farebbe discutere parecchio. Ma la polemica è montata anche e soprattutto a causa del metodo di insegnamento. I corsi, infatti, sono strutturati in lezioni: dopo ogni lezione lo studente deve superare un test e se riesce a passarlo l’insegnante si toglierà un indumento. Quanti ne verranno tolti in tutto? Il video di presentazione dei corsi è molto chiaro: “Abbastanza da motivarvi”.

“Ragazze, codici e meme”

Nascosti nel sito (e svelati dagli utenti nei forum online) ci sono però anche abbastanza indizi per intuire che si tratta solo di una montatura. Basta scorrere i commenti su Hacker News: in tanti segnalano risposte deliberatamente errate nei test. Insomma, il sito promette spogliarelli per ogni test superato ma, pur rispondendo correttamente alle domande, è impossibile passarli. Intanto, però, Code Babes si è guadagnato l’attenzione della Rete. Accanto a chi segnala gli errori nei test c’è anche chi punta il dito contro il progetto, accusandolo di cavalcare l’onda del maschilismo, già fin troppo diffuso negli ambienti del tech. Non è che nelle aziende della Silicon Valley le donne non ci siano, ma spesso lavorano nell’amministrazione, negli uffici stampa o nelle risorse umane. In ambiti, cioè, che con l’informatica “pura” hanno poco a che fare. La stragrande maggioranza dei programmatori, infatti, è uomo – ed ecco perché un sito come Code Babes, che agli aspiranti programmatori uomini si rivolge, suscita tante polemiche. Forse, alla fine, era proprio l’intenzione dei fondatori del sito. Che, nella pagina del sito dedicata alla “filosofia” del progetto spiegano: “La naturale evoluzione di internet è mettere insieme le ragazze, i codici di programmazione e una buona dose di meme”. Un punto di vista molto cinico, o forse solo ironico.

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