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Tra fuochi e amnistie

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Damasco sotto pressione

Il Presidente della Repubblica Araba Siriana, Bashar Al Assad, ha varato il decreto legislativo n° 10 del 2012 che concede l’amnistia generale per i crimini che sono stati commessi sull’onda dei fatti verificatisi dal 15/3/2011 fino alla data del decreto.
Mohamad Marwan Al Louji, procuratore generale di Damasco, ha affermato che il decreto intende rafforzare e approfondire l’unità nazionale, dando la possibilità a chi è stato coinvolto nelle dimostrazioni dal 15 marzo ad oggi, senza aver però commesso crimini di sangue o di sabotaggio, di tornare alla legalità.
Parlando con la TV siriana, Al Louji ha aggiunto che il decreto è il proficuo risultato del discorso tenuto dal presidente nei giorni scorsi, nel quale sono stati esposti i recenti fatti e la cospirazione ordita contro la Siria per creare il disordine e fomentare le agitazioni con il pretesto della libertà e della democrazia, sostenuta dai Paesi occidentali.
Al Louji ha detto che l’amnistia sarà applicata a coloro che hanno partecipato alle manifestazioni in modo pacifico e non sono stati coinvolti in nessun crimine, mentre non comprende chi è stato coinvolto nell’uso delle armi, in azioni di sabotaggio contro le istituzioni statali o le proprietà pubbliche e private, così come coloro che hanno rifiutato di deporre le armi entro la data fissata dal decreto e che saranno perciò consegnati alla giustizia.
Il gran Mufti della Repubblica Araba Siriana, Ahmad Badr Al Din Hasoun, ha affermato che quanto trasmesso da Al Jazeera riguardo la defezione del direttore del suo ufficio, Abd Al Basit Al Jalil, è una menzogna e una calunnia, aggiungendo che la persona che sostiene di ricoprire tale mansione non è mai stata direttore dell’ufficio, ma era piuttosto stata arrestata con l’accusa di contraffazione ed evasione.
L’esplosione di un ordigno piazzato da un gruppo terroristico armato lungo un tratto della ferrovia in provincia di Idleb ha causato il deragliamento di un treno che trasportava del carburante e il suo incendio, oltre al ferimento di tre membri dell’equipaggio. Gli attacchi dei gruppi terroristici armati contro le linee ferroviarie si sono ripetuti in diverse zone dall’inizio dei fatti: il 23 luglio scorso un treno passeggeri, che andava da Aleppo a Damasco con 500 persone a bordo, fu preso di mira dai gruppi armati vicino ad Homs, mentre all’inizio di ottobre scorso, nella provincia di Idleb, l’attacco contro un treno merci causò il ferimento dell’autista e del suo aiutante e il deragliamento di tre vagoni.
Gli artificieri hanno disinnescato diversi ordigni collocati dai gruppi terroristici armati accanto agli ingressi che portano alle città di Al Zabadany, Al Madaya e Sarghaya alla periferia di Damasco.
Nella stessa zona, le autorità hanno inoltre sequestrato diversi sistemi di comunicazione moderni in possesso dei gruppi terroristici della regione, uno dei quali è riuscito, nella notte del 13 gennaio, a sabotare i pali dell’alta tensione a 400 kV che facevano parte del progetto per la linea di collegamento elettrico fra la provincia di Deir Ezzor e quella di Al Hasaka. Già il 28 ottobre scorso un gruppo terroristico armato aveva preso di mira, in un’azione di sabotaggio, la linea elettrica a 230 kV che collega la provincia di Daraa con quella di Al Sweyda piazzando un ordigno sulle basi di cemento di un palo e causandone il crollo, con conseguenze sulla produzione di energia in entrambe le centrali.
Sei operai di un’azienda tessile di Idleb sono morti e altri 16 sono rimasti feriti nello scoppio di un ordigno collocato da un gruppo terroristico armato lungo la strada fra la città di Ariha e il paese di Al Mastouma, in provincia di Idleb, mentre viaggiavano su un autobus dell’azienda.
Sempre in provincia di Idleb, a Jabal Al Zaweya, gli artificieri hanno disinnescato due ordigni di 25 kg ciascuno collocati lungo il ciglio della strada, mentre un altro ordigno di 20 kg è stato disinnescato in seguito al suo ritrovamento all’interno di un’ambulanza dell’ospedale nazionale di Homs.
Un gruppo terroristico armato ha sequestrato il maggiore Mohamad Shams Al Din Hasan, direttore del distretto di Armenaz, in provincia di Idleb. Una fonte responsabile nella provincia ha detto che il gruppo terrorista ha intercettato la vettura guidata dal maggiore mentre tornava al lavoro dal suo paese, alla periferia di Aleppo.
Un altro gruppo ha svaligiato, il 14 gennaio, il centro di ricerche agricole di Al Qariatain, in provincia di Homs, rubando ciò che c’era al suo interno e distruggendo i mobili.
Le autorità doganali di Deir Ezzor hanno sequestrato un’auto turistica all’interno della quale sono stati ritrovati 35 fucili automatici russi e 26 caricatori.

 

 

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