lunedì 14 Ottobre 2024

Uccidi il boer

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Nel paradiso multirazziale che ospiterà i mondiali di calcio

L’uccisione del leader di estrema destra Eugene Terre’blanche, massacrato a bastonate nella sua azienda agricola. La promessa di vendetta dei militanti del movimento di resistenza Afrikaner. E l’appello alla calma lanciato dal presidente Jacob Zuma. Sale la tensione in Sud Africa a poco più di due mesi dall’inizio dei mondiali di calcio. Tutto è cominciato con l’assassionio di Terre’blanche, personaggio politico che nei primi anni ’90 si oppose alla fine dell’apartheid. L’uomo è stato picchiato a morte nella sua fattoria. Ma non si tratterebbe di un delitto politico: la polizia ha spiegato di aver arrestato due operai di colore. Pare che la causa dell’omicidio sia lo stipendio non pagato.
LA REAZIONE – Il Movimento di resistenza Afrikaner respinge però questa ipotesi e lega invece l’uccisione al canto di un brano dell’era dell’apartheid, nel cui testo si dice “uccidi il Boer”. “Invitiamo i nostri militanti a restare calmi, per il momento”, ha affermato il segretario generale del Movimento di reistenza Afrikaner, Andre Visagie, che ha convocato una riunione dei vertici per il primo maggio per decidere “azioni specifiche”.
CHI ERA – Terre’blanche, che si descriveva proprio come il Boer, è stato la voce dell’opposizione più estrema alla fine del governo dei bianchi, ma ha vissuto in una relativa oscurità dalla sua uscita dal carcere nel 2004, dopo aver scontato la condanna per aver picchiato un nero quasi fino ad ucciderlo. Il suo partito – la cui bandiera assomiglia alla svastica nazista – si è ripreso due anni fa e ha dato il via al tentativo di costruire un fronte unito tra i partiti di estrema destra, senza in realtà riscuotere un grande seguito.
Gli odi etnici sono rabbiosi, inveterati, reciproci e non accennano minimamente a spegnersi.
Il paradiso multirazziale del Sud Africa mandeliano esiste solo nei media progressisti, in realtà è un inferno.
E saranno un inferno, presto, le nostre città se non strapperemo il timone agli utopisti del progressismo buonista e pacifista, artefici e registi dei peggiori massacri e dei più atroci disastri che affliggono l’umanità.

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