Nuovo duello nel Pdl sulla giustizia. E di nuovo è protagonista il finiano Italo Bocchino, che in una intervista alla Stampa parla di “ex colonnelli provenienti da An che rischiano di comprimere il principio di legalità per difendere Berlusconi”. Per l’ex vicepogruppo dei deputati il premier “subisce un accanimento giudiziario”, ma aggiunge che non si può “per difendere Berlusconi difendere chi ha commesso dei reati'”.
Poi l’affondo sul dl anticorruzione: “Io e Briguglio abbiamo chiesto al direttivo del gruppo parlamentare alla Camera di aprire una corsia preferenziale per il disegno di legge. Ci hanno respinto la richiesta: per beghe interne si sacrifica l’intervento del partito per il bene del Paese”.
Secca la replica – senza citare l’interessato – dell’ufficio stampa del Pdl al Senato. “Non vorremmo deludere l’esponente del Pdl Camera che si attribuisce meriti che non ha – si legge in una nota -, ma il ddl anticorruzione ha dovuto attendere l’esame preventivo del Quirinale, superato il quale è stato messo da martedì all’ordine del giorno delle commissioni, anche a seguito della sollecitazione del presidente Schifani subito condivisa dal gruppo del Pdl. Lezioncine fuori luogo e inopportuni protagonismi vanno respinti al mittente. I senatori del Pdl hanno da insegnare e non da imparare in materia”.