“Prima o poi credo che sarà inevitabile un governo di salute pubblica o di responsabilità nazionale”. Dopo almeno un mese di silenzio, il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini torna in tv e lancia la sua idea per uscire dalla crisi. Scatenando l’ira della maggioranza e la critica dell’opposizione. Casini, parlando con Lucia Annunziata nella trasmissione “In mezz’ora”, è assolutamente consapevole di toccare in questo modo un argomento tabù, ma non demorde. “Lo dico a costo di essere domani mattina nel mirino delle vestali del bipolarismo e del corretto funzionamento dell’alternanza che fanno finta di non vedere quello che accade in Inghilterra e diranno che la mia idea è assurda. Ma io – sottolinea con forza – sono di quest’idea da almeno tre anni”. “Se non ci sarà una pacificazione tra le forze politiche e non si risolveranno le questioni che sono sul tappeto – è la sua analisi – si sprofonderà nel baratro, indipendentemente da chi vince”.
La replica più dura è quella del ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli: “Se qualcuno con la scusa della crisi economica cerca di farci ripiombare nella Prima Repubblica verrà schiacciato come il serpente”. Perché, sottolinea, “é il popolo che decide con il voto chi deve governare e non i giochi di palazzo”. E se da parte della maggioranza si alza forte e netto un coro di ‘no’, anche il leader dell’Idv Antonio Di Pietro non condivide e bolla l’idea come “il solito tentativo di un esponente della vecchia politica di arrivare a governare il Paese senza avere il consenso dei cittadini”. Per il ministro Gianfranco Rotondi, invece, è semplicemente “offensivo per gli elettori” proporre “un governo diverso da quello che loro hanno votato e confermato nella fiducia alle elezioni regionali”. L’ipotesi di un governo d’emergenza, interviene il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto presupporrebbe “avvenimenti drammatici nella vita politica italiana, che, francamente non ci auguriamo per il bene di tutti”.
L’idea di Casini inoltre, si spiega nella Lega, è inaccettabile per almeno tre motivi: prima di tutto ci sono le riforme da fare tra cui il federalismo; poi, un governo c’é e sta lavorando. E, infine, non si può consentire, come sottolinea il nuovo capogruppo a Montecitorio Marco Reguzzoni, “il ritorno delle logiche democristiane da Prima Repubblica”. “Non appare comprensibile l’idea di governi di salute pubblica – conclude il portavoce del Pdl Daniele Capezzone – un governo, il governo Berlusconi, c’é già ed opera in modo molto positivo”. Altre ipotesi, taglia corto, “molto semplicemente, non esistono”.