Home Conflitti Un soviet per lo zio Sam

Un soviet per lo zio Sam

0

E’ chiaro chi sta con chi. E per chi stanno i magistrati

“Non vorremmo mai che succedesse qualcosa che impedisse ai magistrati italiani di fare l’ottimo lavoro svolto finora: le intercettazioni sono uno strumento essenziale per le indagini” nella lotta alla mafia. Lo ha detto in una conferenza stampa all’ambasciata degli Stati Uniti a Roma il sottosegretario al Dipartimento di Giustizia degli Usa con delega alla criminalità organizzata internazionale Lanny A. Brauer.
“La legislazione italiana finora è stata molto efficace. Non vorremmo che accadesse qualcosa che impedisca” l’ottimo lavoro della magistratura italiana, ha spiegato Brauer, evidenziando “l’eccellente collaborazione” tra Italia e Stati Uniti nella lotta alla criminalità organizzata. “L’Italia ha fatto dei grandi progressi nelle indagini e nel perseguimento dei gruppi mafiosi operanti entro i suoi confini”, ha sottolineato il sottosegretario, precisando di “essere consapevole che possiamo e dobbiamo fare di più”.
MALINCONICO (FIEG), PRESSIONE SU EDITORI
“Queste sanzioni non hanno vera giustificazione, se non quella di esercitare pressione sugli editori che in molti casi rischiano la stessa sopravvivenza. Si tratta di un ulteriore intervento penalizzante per la categoria, già duramente colpita dalle recenti iniziative normative. La Fieg insiste per la loro eliminazione”. Lo dice il presidente della Fieg Carlo Malinconico parlando delle norme della legge sulle intercettazioni. “La Fieg esprime apprezzamento per le iniziative di moderazione di queste ultime ore sul fronte delle sanzioni alla stampa. Ma abbiamo il dovere di dire ad alta voce che i punti critici per la libertà di stampa da noi segnalati ancora restano”. E’ quanto ha dichiarato oggi il Presidente della Fieg, Carlo Malinconico, sottolineando la necessità di un ripensamento sulle sanzioni a carico degli editori. “Si cerca di giustificare queste sanzioni, che per una persona giuridica equivalgono alle sanzioni penali, con la necessità di reprimere gli eccessi dell’informazione. Ma c’é già la responsabilità penale, oltre che del giornalista, del direttore responsabile e la responsabilità civile di tutti, compreso l’editore. Quante responsabilità si vogliono? La verità – conclude Malinconico – è che le sanzioni agli editori, a prescindere dal loro ammontare, sono in contrasto col divieto di intromissione dell’editore nella confezione degli articoli di giornale”.
CENTARO A PALAZZO GRAZIOLI DA BERLUSCONI
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha ricevuto a Palazzo Grazioli Roberto Centaro, senatore del Pdl, e relatore del disegno di legge sulle intercettazioni.
ORDINE DEI GIORNALISTI: “RICORREREMO IN OGNI SEDE” – L’Ordine nazionale dei giornalisti, su decisione unanime del suo esecutivo nazionale, “ha già acquisito significativi pareri legali e assumerà tutte le iniziative utili, in ogni sede, per garantire ai cittadini il diritto di essere informati”. Per l’Ordine “su questo terreno non è più il momento delle dichiarazioni, ma degli atti concreti, coinvolgendo le istituzioni comunitarie a partire dal commissario europeo per i diritti dell’uomo.
L’Ordine dei giornalisti è ostinatamente convinto che quello di sapere sia un diritto fondamentale di tutti e di ciascuno”. Per l’Odg infatti “la decisione della maggioranza di ritirare l’emendamento che prevedeva il raddoppio delle pene detentive e pecuniarie per i giornalisti che rendono pubblici i particolari di inchieste di interesse sociale non è la risposta alle quale i cittadini hanno diritto. I cittadini, non i giornalisti, perché sono loro – i cittadini-elettori – che hanno il diritto di sapere per capire, decidere e scegliere in maniera consapevole e responsabile”. Spiega l’organismo che “é assurdo ritenere che un mese di carcere sia una sciocchezza. E’ incredibile ritenere poca cosa sanzioni pecuniarie che vanno da 5 a 10 mila euro. Chi parla di carcere e di danaro con tanta leggerezza non si rende conto che un mese dietro le sbarre è poca cosa per i malfattori, non per le persone perbene. Somme di quella entità possono apparire trascurabili a chi guadagna migliaia e migliaia di euro al mese. I politici – e purtroppo anche la stragrande maggioranza dei lettori – non sono consapevoli che ci sono centinaia e centinaia di giornalisti che “guadagnano” anche poco più di due euro per un loro articolo, come emerge dai ‘dati della vergogna’ contenuti nell’inchiesta fatta dall’Ordine e denominata ‘smascheriamo gli editori’. E’ come dire che ci sono giornalisti che dovrebbero scrivere cinquemila articoli per mettere insieme l’ammenda che dovrebbero pagare per onorare il loro dovere di informare gli italiani”.
MONTEZEMOLO, STO CON GLI EDITORI E CON SKY
“Io condivido la linea degli editori e ho visto anche come un editore serio, importante e innovativo come Sky segnali un’anomalia rispetto agli altri paesi europei”. Lo ha detto Luca Cordero di Montezemolo ai microfoni di Sky Tg24, a proposito del provvedimento sulle intercettazioni. “Credo ci sia necessità di tutelare la privacy. E’ una pratica non più accettabile nei confronti dei singoli cittadini”, aveva detto in precedenza Montezemolo. ” Bisogna però utilizzare lo strumento – ha aggiunto – per qualcosa di fondamentale in tante indagini e processi”.
Posto che gli Usa tramite i satelliti – e la Nsa – controllano tutti i telefoni e i posti internet che vogliono senza dover passare per la Magistratura; posto che gli Stati privi di satellite debbono intervenire mediante procedimenti burocratici all’acquisizione dei dati; ciò che è certo è che agli States la questione delle intercettazioni nostrane scivola addosso.
Dunque perché quest’ostinazione?
Se qualcuno nutrisse ancora dubbi, gli americani si sono affrettati a toglierglieli.
Hanno bisogno di poter ricattare i politici, è un modo come un altro di perpetrare il loro dominio. Chi quindi sta facendo baccano contro il decreto che si oppone alle intercettazioni farebbe bene a trasferirsi negli States. Noi augureremmo loro un breve soggiorno a Guantanamo ma sappiamo che li accoglierebbero altrove, magari a Langley,  a pulire per terra ovviamente.

Nessun commento

Exit mobile version