domenica 8 Settembre 2024

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altMentre i nostri politicanti si accapigliano demagogicamente noi paghiamo

La classe politica italiana in questi giorni ha superato se stessa.
Stiamo affogando, siamo sotto attacco da ogniddove, annaspiamo.
Il governo, abbandonate definitivamente le meritevoli ed atipiche velleità settoriali,  oggi è concentrato nell’operazione più brutale. Deve rispondere con una stangata solo per rallentare un minimo il nostro risucchio nel vortice, per provare a ritardare, non si sa di quanto, il nostro collasso.
Ebbene, né dalla maggioranza né dalle opposizioni si è sentita una sola voce dignitosa e all’altezza della situazione.
Nessuno che abbia detto che il problema è sistemico, che dipende dalle privatizzazioni selvagge, dalla non sovranità monetaria, dalla nostra debolezza sul quadro internazionale e, infine, dalla liquidazione totale di una classe politica degna di nota. Insomma dalla globalizzazione e da come l’Italia è entrata nella globalizzazione.
Non c’è stata, da nessuna parte, una presa di posizione per cambiare registro. Sono emerse  soltanto le solite liti di pollaio. Una demagogia imbecille  ha contrapposto chi voleva i tagli alle fasce produttive a quelli che prediligevano i tagli alle fasce deboli. Come se i primi non ricadessero anche sui secondi per effetto freno competività e per aumento di disoccupazione e come se la liquidazione dello stato sociale e l’abbrutimento non sia pagato in un secondo tempo anche dai più fortunati.
Un cane rognoso che si morde la coda.
I politicanti si accapigliano in demagogie che sperano possano consentir loro singolarmente di emergere dai contraccolpi della crisi. Ma il loro disquisire  mai come oggi è sembrato idiota. Siamo in rischio cancrena e vogliamo decidere se tagliare prima la gamba sinistra o la gamba destra! E allora, tanto per quadrare il cerchio, il governo propone di tagliarne un po’ dell’una e un po’ dell’altra.
E invece è di alzarsi in piedi e camminare che si dovrebbe trattare.
Ma questo non sarà possibile per un’Italia così colpita dalle “primavere arabe” e dalle speculazioni finanziarie che l’hanno messa davvero in ginocchio. E che sta per ricevere il colpo di grazia con le opa su Eni e Finmeccanica.
In teoria potrebbe ancora farcela a compiere il miracolo con uno sforzo sovrumano, ma servirebbero ideali, forza morale e, soprattutto, uomini.
Scusate, deliravo. Buon ferragosto.

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