Intervento popolare diretto e infaticabile: la gente è con loro
La Grecia dei bond alle stelle (con rendimenti oltre il 20%) che aspetta con asia la prossima tranche di aiuti da 31 miliardi dalla Troika (Ue-Bce e Fmi che di fatti l’hanno commissariata nel 2010 in cambio di un piano di salvataggio) è una cosa. La Grecia di piazza Syntagma, quella della gente che protesta perché in molti casi non riesce ad avere più accesso ai beni primari, è un’altra.
Nel mezzo sta emergendo a suon di consensi il partito di destra xenofoba Alba dorata. Secondo gli ultimi sondaggi citati da Business Insider il partito fascista, che alle ultime elezioni ha preso il 7% dei voti, sarebbe addirittura al 22% dei consensi. Più di un quinto degli aventi diritto. Ma davvero la popolazione di Atene e dintorni ha sviluppato all’improvviso tendenze neofasciste o addirittura neonaziste?
Probabilmente la verità risiede nell’autentico stato di disperazione in cui versa la società civile. E nel vuoto della pubblica amministrazione che lascia ampi spazi di movimento a un partito che cerca di rimpiazzarsi allo Stato. In che modo? Offrendo direttamente aiuto alla popolazione, distribuendo gratuitamente cibo nelle città, accompagnando gli anziani al bancomat o in alcuni casi – secondo indiscrezioni – pagando gli affitti.
Alba dorata ha anche aperto un negozio di alimentari destinato solo ai greci. Gli immigrati non possono entrare. Già, quello degli immigrati – in Grecia, vista la collocazione geografica c’è un boom di clandestini – è un altro tema che alimenta la crescita del consenso popolare del partito assimilato anche a tendenze naziste, da sempre molto duro nei confronti degli stranieri.
Ed è per questo, che in un momento in cui una parte delle istituzioni pare in decomposizione, questo partito – che per certi versi emula le strategie di consenso della Mafia e di quelle del partito fascista italiano negli anni ’20 – sarebbe arrivato al 22%.
In uno scenario in cui gli ospedali sono in bancarotta – molti dipendenti che hanno recentemente protestato in piazza Syntagma rivendicano gli ultimi sei mesi di stipendio – e in cui l’austerity imposta da Bce, Fmi e Ue, con il forte appoggio della Germania, riserva un nuovo taglio ai salari e aumento delle tariffe, una parte del popolo, disperato, si rifugia nel primo porto sicuro, forse dimenticando (o semplicemente ignorando) gli errori e gli orrori della storia.
O forse, piuttosto, non dimenticando e non ignorando gli orrori reali della storia che si ripetono violentemente nella cronaca.