mercoledì 23 Aprile 2025

Vita lunga e sana

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Sogni longevi

La longevità in buona salute è uno dei temi più dibattuti e studiati in questi ultimi anni: inutile, infatti, campare cent’anni ma essere pieni di acciacchi e dipendere dalle cure degli altri. Per questo gli studi clinici si stanno dedicando con sempre maggiore attenzione all’analisi di tutto ciò che può servire per regalarci una maturità attiva e aiutarci a conservare la salute e una buona qualità della vita il più a lungo possibile. In questo, tutta la comunità scientifica è concorde: il primo passo sta in uno stile di vita sano a cominciare dall’alimentazione.

LA RICETTA DELLE COMUNITÀ PIÙ LONGEVE
Analizzando la dieta delle cinque comunità del mondo in cui le persone vivono più a lungo e sono più felici, il saggista e divulgatore scientifico Dan Buettner, nel suo libro “The Blue Zones-The Secret for Living Longer” (in italiano “La dieta delle Zone Blu”, edito da Vallardi) ha compilato una lista di utili indicazioni. I gruppi umani che vivono nelle cosiddette “Blu Zones”, ovvero Zone Blu, vivono spesso fino a cento anni e anche oltre, in buona od ottima salute: queste zone felici della terra in cui sembra scorrere l’elisir di lunga vita, sono Okinawa in Giappone, Ikaria in Grecia, Sardegna in Italia, Nicoya in Costa Rica e Loma Linda in California: la scienza le studia da molto tempo per cercare di cogliere il loro segreto (se così si può dire,) grazie al quale la popolazione di centenari è particolarmente elevata. Anche se si tratta di luoghi molto distanti tra loro dal punto di vista geografico, le persone che li abitano hanno molte abitudini in comune, a cominciare da alimentazione, movimento, relazioni sociali e prospettive di vita.

Si tratta naturalmente di principi e di consuetudini generali e non di una semplice regola da mettersi in tasca e riprodurre a piacere. Gli abitanti delle Blu Zones, ad esempio, fanno molta attività fisica. Questo non perché siano appassionati di fitness, ma perché la conformazione del territorio o la necessità di procurarsi di che vivere costringe a muoversi molto, esercitando costantemente la forza fisica, la coordinazione e la capacità cardiovascolare. Fondamentale è anche la pratica della moderazione a tavola: le Blue Zones sono per lo più zone montuose o rurali in cui l’abbondanza, soprattutto di proteine animali, non è cosa di tutti i giorni. L’alimentazione di queste comunità è basata soprattutto sui vegetali, che nella dieta abituale rappresentano il 90% e anche oltre: la carne e le uova sono quasi assenti, mentre è presente una piccola quantità mensile di pesce. Le fonti di proteine più utilizzate sono i legumi e il tofu. Tra i cibi di lunga vita, indicati da Buettner, spiccano dunque la frutta secca (da consumare con consapevolezza), le verdure, la frutta, i legumi, il pesce azzurro, il tofu e le bevande vegetali come il latte di cocco, di soia e di mandorle non zuccherato. Se la frugalità nel mangiare è quasi una regola, le relazioni familiari e sociali, invece, sono di grandissima importanza e vengono coltivate con la massima attenzione: gli anziani sono integrati nella società e sono quindi portati a mantenersi attivi e a conservare una mentalità positiva.

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