giovedì 31 Ottobre 2024

Guerra alle plutodemocrazie che l’avevano dichiarata alle libertà

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Ottantuno anni fa un grande orgoglio italiano

 

Poi però venne la prova del fuoco e fu chiaro che governare gli italiani è inutile. In Etiopia e in Spagna si erano ricoperti di gloria e onore, ma erano soprattutto volontari muniti di fede. Nella guerra contro il Negus erano stati i fascisti a spezzare lo stallo determinato dall’ignavia dei comandi.
La guerra mondiale confermò entrambi i dati. Ci saremmo coperti di onore e di gloria in tanti luoghi, ma quasi sempre ad opera di uomini di fede, non dei comandi dei militari di professione spesso inadatti e comunque non motivati. Così le cocenti umiliazioni in Grecia, dove si era pensato di aver corrotto gli ellenici e ci si recò con scarse unità e i tradimenti di Supermarina con la distruzione della nostra flotta nel porto di Taranto, preludio ad altri cocenti tradimenti, ci fecero perdere prestigio ovunque nel mondo.

I tedeschi avrebbero rimproverato Mussolini di avere affidato la conduzione della guerra a generali fascisti invece che a fascisti generali.
Poi intervennero i boicottaggi, con il materiale invernale spedito in Africa e quello estivo in Russia e maturarono il 25 luglio e l’8 settembre.
Il grande merito di Mussolini fu quello di avere motivato e temprato non meno di un milione di grandi italiani combattivi, il suo limite fu quello di aver preso sul serio la massa che si atteggiava, in modo così italiano, quel popolo di cui si era detto in passato che era pieno di individui pronti a sfidare l’Inquisizione ma sempre lontano dal rogo.

A lui dobbiamo, così come fece Roma ai supestiti di Canne, rendere omaggio per non avere disperato della fortuna della Patria.
E dobbiamo ringraziarlo per essere riuscito a mettere l’Italia nel campo giusto, nella sfida giusta, sul fronte della dignità, dell’umanismo, della libertà e dell’onore.
Purtroppo di questi quattro beni assoluti agli italiani interessa a stento il secondo.
Come Prometeo Mussolini sarebbe stato incatenato alla roccia della sua grandezza e gli sarebbe stato roso il fegato continuamente.
Grande il fuoco; grande è chi lo regala agli uomini. Ma questi al massimo ci cuociono salcicce.

 

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