domenica 22 Dicembre 2024

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Tamponi: un buon business

La pandemia ha avuto un costo enorme non solo sul Sistema sanitario nazionale: in meno di due anni, gli italiani hanno speso di tasca propria oltre due miliardi di euro per sottoporsi ai tamponi. Il dato arriva dall’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat, e realizzata su un campione rappresentativo della popolazione nazionale adulta, da cui è emerso che da marzo 2020 a oggi sono circa 26,8 milioni i maggiorenni che hanno fatto uno o più tamponi a pagamento, con una spesa media pro capite di circa 76 euro.
Per quasi un italiano su cinque l’importo pagato è stato ben più alto della media; 3,4 milioni di individui hanno speso tra i 100 e i 200 euro, mentre quasi due milioni hanno dovuto mettere a budget più di 200 euro; le fasce anagrafiche che in media hanno pagato di più sono i 25-34enni (93 euro) e i 45-54enni (81 euro). Dal punto di vista territoriale, sono i residenti nel Centro Italia coloro che, sempre in media, hanno speso di più per fare tamponi a pagamento (81 euro). Il costo ha gravato, seppur in modo differente, sia sui lavoratori (80 euro) sia sui disoccupati (60 euro).
Ma quali e quanti tamponi hanno fatto gli intervistati? Il 51% ha dichiarato di aver fatto un test rapido in farmacia o presso altra struttura sanitaria, il 36% un molecolare mentre il 32% un rapido in autosomministrazione, per una media di sei tamponi a testa. Interessante notare che di questi sei tamponi ben quattro sono stati fatti negli ultimi tre mesi e, di conseguenza, gran parte dei costi si sono concentrati in questo lasso di tempo: se come detto, in media, gli italiani hanno messo a budget 76 euro per verificare il proprio stato di salute rispetto al Covid, 52 euro sono stati spesi solo negli ultimi tre mesi.
“Il costo dei tamponi è solo una delle spese che, causa pandemia, hanno iniziato a gravare sulle famiglie italiane”, spiega Irene Giani, responsabile polizze vita e salute di Facile.it. “Un aiuto economico in questo senso può arrivare dalle assicurazioni a tutela della salute; generalmente il tampone non è escluso dalle coperture per esami diagnostici, ma occorre un certificato medico che dichiari che serve per avere conferma della diagnosi di Covid. Se si tratta di un tampone effettuato prima di un viaggio, invece, è bene sapere che alcune polizze ne rimborsano il costo in caso di positività”.
Nella maggior parte dei casi ci si è sottoposti a tampone a seguito di un contatto con un soggetto positivo (35,1%), perché non ci si sentiva bene (30,6%) o, anche senza averne obbligo, perché un parente/conoscente aveva avuto un contatto con un positivo (19,6%); 3,6 milioni quelli che lo hanno fatto per poter lavorare. In ultimo, ben due milioni di persone hanno fatto il test solo per semplice paura.

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