venerdì 19 Luglio 2024

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“Brutte sorprese attendono gli italiani sotto l’ombrellone”. Lapidario il commento dal consueto monitoraggio sui prezzi dei servizi balneari realizzato dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori. “Nel 2022 i prezzi registrano aumenti medi tra il 4% e il 5%, ma con picchi del 12-13%”, si precisa nella nota. “Un aumento a nostro avviso del tutto ingiustificato: è vero che anche i gestori dovranno sostenere maggiori costi determinati dalla forte spinta inflattiva sostenuta dall’aumento dell’energia, ma è altrettanto vero che, quella alle porte, sarà una stagione balneare segnata da minori restrizioni e misure di contenimento, che consentirà ai gestori di avere più clientela e di tornare a pieno regime, rispettando alcune regole”, commenta Michele Carrus, presidente di Federconsumatori.
Le novità dell’estate 2022 – “Per garantire la sicurezza dei cittadini, – prosegue Federconsumatori – i gestori degli stabilimenti possono attenersi alle nuove linee guida per la ripresa delle attività economiche, secondo le quali indossare la mascherina e il possesso del green pass non saranno più vincolanti ai fini dell’accesso agli stabilimenti”.

“Il distanziamento tra gli ombrelloni – aggiunge Carrus – sarà tale da garantire una superficie di almeno 7,5 m² e non più di 10 m², fatta eccezione per alcune regioni come l’Emilia-Romagna e il Molise che hanno scelto misure più restrittive rispetto al resto d’Italia. Anche sedie a sdraio e lettini nei settori senza ombrelloni si avvicinano: il metro di distanza a cui ci eravamo abituati non dovrà più essere garantito. Rimane, invece, per i gestori degli stabilimenti l’obbligo di disinfettare le postazioni a ogni cambio di clienti. Nonostante ciò i costi aumentano, e con essi cresce il sospetto, in alcuni casi, di voler recuperare i mancati guadagni delle ultime due stagioni”.

Gli aumenti – “Nel dettaglio, – continua Federconsumatori – crescono il costo della sdraio, dell’ombrellone e dell’abbonamento giornaliero. La ristrettezza dei bilanci familiari spinge i cittadini ad optare per fruizioni più brevi e meno onerose di tali servizi: sempre meno scelgono abbonamenti mensili o stagionali (i cui prezzi infatti scendono rispettivamente del -2% e del -5%). Tra i nuovi servizi crescono i costi per la tenda e il gazebo”.

“Aumenti – conclude lo studio – che si aggiungono a quelli rilevati nel settore dell’autonoleggio, in cui il nostro osservatorio ha rilevato rincari 67% rispetto al prezzo registrato lo scorso anno, nonché a quelli dei prezzi dei carburanti dovuti alla crisi bellica e aggravati dalle speculazioni in atto. Tutti questi fattori incideranno sulle scelte in tema di vacanze degli italiani, i cui bilanci sono già duramente messi alla prova dai forti rincari (soprattutto nell’ambito energetico e alimentare), costringendoli a rinunce, oppure a vacanze ‘mordi e fuggi’ e opzioni low cost”.

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