domenica 22 Dicembre 2024

Ma c’è rischio stagflazione

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In Europa aumentano gli stipendi

La crescita degli stipendi ha subìto una forte accelerazione all’inizio del 2022, in sei delle principali economie dell’Eurozona, tra cui l’Italia. Un tasso di crescita medio ponderato più che raddoppiato, passato da circa il 2% alla fine del 2021 a oltre il 4% a fine estate 2022, prima di stabilizzarsi al 5,2% a ottobre.
È quanto emerge da “Wage growth in euro area countries: evidence from job ads”, l’Economic Letter pubblicata dalla Banca centrale d’Irlanda, in collaborazione con Indeed, portale numero uno al mondo per chi cerca e offre lavoro. L’analisi è stata resa possibile grazie a “Indeed Wage Tracker”, il nuovo strumento di Indeed che monitora (su base mensile) la crescita delle retribuzioni pubblicate negli annunci postati su Indeed, per aiutare analisti e datori di lavoro a comprendere le tendenze in modo rapido.
Il documento, redatto dall’economista della Banca centrale Reamonn Lydon e dall’economista di Indeed Pawel Adrjan, esamina le tendenze dei salari pubblicati su Indeed in Francia, Germania, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Spagna – Paesi che insieme rappresentano oltre l’80% dell’occupazione nell’area dell’euro – e anche nel Regno Unito.
L’andamento degli stipendi negli annunci è un indicatore tempestivo delle tendenze di crescita delle retribuzioni e dell’andamento del mercato del lavoro, fornendo spunti di rilievo anche per le banche centrali che lo monitorano in relazione all’inflazione. Senza contare che gli stipendi dei nuovi assunti possono fornire input interessanti sulla richiesta di forza lavoro.
Dal documento emerge che la crescita dei salari ha registrato una forte accelerazione nel primo semestre del 2022, prima di rallentare leggermente nel terzo trimestre, raggiungendo il 5,2% su base annua in ottobre — più di tre volte il tasso pre-pandemia.
Per i singoli paesi dell’area dell’euro, la crescita di ottobre è stata più alta in Germania (7,1%), seguita da Francia (5,0%), Irlanda (4,7%), Italia (4,2%), Paesi Bassi (4,0%) e Spagna (3,5%).
Stipendi in crescita per sei categorie professionali su dieci

Da inizio anno fino a ottobre, 6 categorie professionali su 10 dell’Eurozona hanno registrato una crescita dei salari superiore al 3%. Una quota che è ben al di sopra della media registrata nel 2019 di 3-5 categorie su 10. La crescita dei salari riguarda la maggior parte delle categorie professionali, non solo quelle dove la domanda eccede l’offerta.
In cima alla classifica delle occupazioni per le quali si registra una crescita retributiva più elevata rispetto al quadro pre-pandemia troviamo le categorie professionali che forniscono servizi sociali e alla comunità (8,9%), gli addetti ai servizi igienico-sanitari (8,1%) e quelle professioni impegnate nella preparazione e distribuzione di alimentari (7,9%). Pawel Adrjan, economista e responsabile delle attività di ricerca di Indeed per l’area Emea, spiega:
“È necessario capire come i salari stiano reagendo all’attuale incertezza economica e all’alta inflazione. Il nuovo Indeed Wage Growth Tracker consente, ogni mese, di avere un’analisi approfondita sull’andamento degli stipendi, sulla base di dati provenienti dagli annunci di lavoro postati sul portale. Il tracker fornirà una panoramica completa dell’andamento dei salari quando si tratta di prendere decisioni che hanno un impatto sui tassi di interesse, sul mercato del lavoro e sui lavoratori. La crescita dei salari ha subito un’accelerazione all’inizio dell’anno, i nostri dati più recenti mostrano, invece, che la crescita dei salari potrebbe essere in fase di stabilizzazione ad un tasso ben inferiore all’inflazione in Italia e in molti altri paesi europei. Molti datori di lavoro stanno ancora assumendo attivamente e, gli annunci di lavoro su Indeed in Italia sono aumentati del 90% rispetto ai livelli pre-pandemia di fine ottobre. Tuttavia, i segnali di decelerazione della crescita dei salari suggeriscono che i datori di lavoro potrebbero essere molto più cauti con le prossime assunzioni, vista la fase di incertezza che stiamo attraversando”.

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