lunedì 1 Luglio 2024

Iraq, moglie Cc morto a Nassiriya: mi parlò delle torture

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Pina Bruno, vedova di uno dei caduti di Nassiriya, al Tg3 “Massimiliano ha visto come trattavano i prigionieri iracheni” Torture, rivelazione-choc “Mio marito ha visto tutto” L’opposizione al governo: “Avete mentito? Ora dite la verità Anche Amnesty denuncia: “L’esecutivo era informato”


ROMA – Il governo italiano sapeva delle torture in Iraq? E i nostri comandi militari? La domanda circola da giorni. Con crescente inquietudine. Ma dalle sette di questa sera, ora di inizio del Tg3, diventa una valanga. Perché – mentre Amnesty ribadisce che le autorità italiane erano informate – ora sappiamo che c’è un soldato italiano che sapeva. Che ha visto quel carcere. E si è inorridito. Si chiama Massimiliano Bruno. E’ uno dei caduti di Nassiriya, che raccontò a suo tempo alla moglie Pina ciò che aveva visto ad Abu Ghraib, il carcere degli orrori.


L’intervista a Pina Bruno. Una sintesi della conversazione nella quale la donna racconta quel che le disse Massimiliano, è stata trasmessa nella edizione serale del Tg3. La versione integrale andrà in onda alle 23.20, in Primo Piano. Sono parole che pesano come pietre. E che provocano una pressante richiesta di chiarimento dell’opposizione al governo, che ha sempre detto di essere all’oscuro di tutto. Eccole.


“Ho visto quel carcere – racconta Pina Bruno citando le il racconto del marito – e ho visto che trattavano i prigionieri peggio degli scarafaggi, una cosa squallida, bruttissima, li tenevano nudi”. E ancora: “Se me lo raccontavano non ci avrei creduto, siamo nel 2000, neanche nella prima guerra mondiale c’erano queste torture… c’erano dei posti sotterranei dove si nascondevano e nascondevano questi iracheni”.


Ma soprattutto: i carabinieri avevano denunciato questi fatti? Pina Bruno non ha dubbi: “I superiori lo sanno, sono lì, fanno finta di non aver sentito, Massimiliano mi disse che ognuno aveva un compito, c’era una persona che comunicava quello che aveva visto, quello che succedeva e quello che stava per succedere e poi comunicava all’Italia, è assurdo che dicano che non sapevano niente”.


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Bagarre alla Camera. Pochi minuti, e il clima politico si surriscalda. E’ bagarre in aula, dove Pierluigi Castagnetti della Margherita annuncia cosa ha appena trasmesso la terza rete Rai. Dai banchi della maggioranza lo apostrofano con le grida di “buffone” e “sciacallo”. Il centrosinistra chiede che il governo venga subito a riferire in aula. Il clamore si fa sempre più assordante. Il Presidente di turno Biondi grida: “Basta! Non siamo allo stadio!”.


Il leader dei Verdi Pecoraro Scani chiede le dimissioni dei ministri Frattini e Martino. Il capogruppo del Pdci Marco Rizzo parla di “annuncio che lascia sgomenti”, e di un premier “che ha mentito”. Poi parla Rutelli: “Abbiamo chiesto al governo sin dall’inizio di dire la verità. Abbiamo avuto risposte secche e nette, mi auguro che chi le ha date non se ne debba pentire”.


La maggioranza contrattacca: Ignazio La Russa (An) “visto che il governo non sapeva”, parla di attacchi ai Carabinieri da parte dell’opposizione. Luca Volontè (Udc) torna a dirsi convinto che “il governo non fosse a conoscenza di quanto accadeva”. Da Forza Italia giungono accusa di sciacallaggio al centrosinistra.


Anche Amnesty denuncia: l’esecutivo sapeva. Per il governo la posizione si fa difficile. E si annuncia infuocato il question time di domani con il ministro Martino. Anche perché proprio oggi, prima delle rivelazioni del Tg3, la sezione italiana di Amnesty International sostiene che l’argomento torture “fu oggetto, il 3 luglio 2003, di una comunicazione del Sottosegretario agli Esteri Margherita Boniver alla Commissione Affari Esteri della Camera”.


Ricorda Amnesty: rispondendo a una interrogazione dell’on. Piscitello la Boniver affermava che “in relazione alle denunce sulle condizioni ri

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