giovedì 26 Dicembre 2024

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Operazione in 3D per salvare la vista a un neonato

Un neonato è stato salvato dalla cecità grazie al primo intervento al mondo di chirurgia in entrambi gli occhi, sulla parte anteriore e posteriore, eseguito con una tecnologia 3D. È accaduto presso l’Oculistica dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Il bimbo, di appena 40 giorni, era affetto da cataratta congenita associata a una rarissima e grave patologia della parte posteriore dell’occhio, causata da un incompleto sviluppo anatomico dell’occhio stesso. Il piccolino alla nascita non presentava nessun problema di salute, ma già nei primissimi giorni di vita era stata rilevata la presenza di un anomalo riflesso bianco (leucocoria).

Senza l’intervento tempestivo, il bimbo sarebbe inevitabilmente andato incontro ad una condizione di cecità, senza possibilità successiva di un recupero della vista. Questo nuovo sistema di visualizzazione permette al chirurgo una percezione della profondità molto più accurata rispetto ai tradizionali microscopi e questo aspetto è stato di fondamentale importanza in un occhio di dimensioni così piccole come quelle di un neonato per poter eseguire le delicatissime manovre chirurgiche necessarie, riducendo le possibili complicanze durante la chirurgia.

l piccolo paziente sarà sottoposto ad un rigoroso monitoraggio postoperatorio per valutare la risposta dell’occhio alla chirurgia e garantire il miglior recupero visivo possibile. “La tempestività dell’intervento e la competenza degli specialisti di tutti gli ospedali della Città della Salute di Torino – dichiara Federico Riboldi, assessore alla Sanità della Regione Piemonte – sono state determinanti per offrire al neonato una possibilità concreta di vedere la bellezza del mondo attorno a se'”.

Per il direttore generale della Città della Salute di Torino Giovanni La Valle “L’intervento rappresenta un esempio significativo dei progressi della chirurgia oculistica e di come l’utilizzo delle innovazioni tecnologiche alla Città della Salute di Torino permettano di affrontare i casi più complessi, fino a poco tempo fa ritenuti non trattabili, come in questo caso, dove i nostri professionisti in un intervento senza precedenti hanno dato nuove speranze di vista ad un piccolo neonato”.

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