Se c’è un uomo sulla Terra che non disturba nessuno è lui: l’uomo della buca, ultimo sopravvissuto di una tribù sconosciuta dell’Amazzonia, che vive nello stato brasiliano di Rondonia. E’ stato individuato pochi anni fa e, da allora, ha sempre rifiutato ogni contatto con la civiltà. E’ stato soprannominato “l’uomo nella buca” perché scava delle buche di diversi metri di profondità in fondo alle quali pianta pali appuntiti per catturare gli animali. Ha anche fatto una buca nel centro della minuscola capanna in cui tiene le sue poche cose in modo da potersi nascondere da qualunque estraneo si avvicini. Nascondersi fa parte della sua vita, comune a quella di tutti i membri delle circa 100 tribù “no contact” sparse negli angoli più remoti del pianeta.
COLPI DI FUCILE – Eppure, anche se è difficile immaginarsi qualcuno che si fa i fatti suoi più dell’uomo della buca, qualcuno ha tentato di farlo fuori. L’incidente è avvenuto il mese scorso a Tanaru, ma se ne è avuta notizia solo ora. Non si sa se i sicari volessero uccidere l’indiano o solo metterlo in fuga. Ma i mandanti più probabili dell’attacco sono gli allevatori dell’area che si oppongono agli sforzi compiuti dal governo per proteggere il suo territorio. I funzionari del Funai, il dipartimento agli affari indiani del governo brasiliano, si sono accorti che il rifugio in cui l’uomo si nascondeva in caso di pericolo era stato saccheggiato e hanno trovato cartucce di fucile da caccia sparse lì vicino, nella foresta.
INDAGINI – La polizia ha indagato sull’incidente, ma per ora nessuno è stato accusato. “La situazione è molto grave – ha dichiarato Altair Algayer, un funzionario del FUNAI. – Per difendere gli interessi degli allevatori è stata messa in pericolo la vita dell’Indiano”. Il Funai ritiene che l’indiano sia sopravvissuto all’attacco.