giovedì 18 Luglio 2024

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Teheran  offre truppe a Washington per il presidio della via della seta

L’Iran è pronto a dare un contributo al miglioramento di gestione della situazione in Iraq e in Afghanistan. Un intervento che eviterà nuove vittime, anche tra i soldati americani.E’ il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad a lanciare la proposta alla Casa Bianca attraverso le colonne del New Yorker. In un’intervista rilasciata ieri al giornale americano e rilanciata dal sito presidenziale, Ahmadinejad ha detto che la Repubblica islamica è pronta ”ad aiutare gli Stati Uniti a uscire dalla crisi” che hanno creato in Iraq e in Afghanistan, dove sono stati uccisi migliaia di militari americani e centinaia di migliaia di civili. ”L’Iran è pronto ad aiutarli, basandosi su un rapporto di giustizia e rispetto. Spero che ci sia qualcuno, tra i politici americani, che abbia orecchie per intendere” che questo aiuto ”eviterà nuovi morti tra la popolazione in Iraq e in Afghanistan, così come tra i soldati Usa”.
Intendiamoci non si tratta di servilismo ma di real-politik. Basta che ci si metta in testa che questa è la politica iraniana, anti-araba sempre e comunque, volta a porsi come potenza regionale, disposta alle spartizioni ufficiali con tutti i “Satana” della sua retorica. Sono decenni che le effettua, le spartizioni, con un ruolo importante e con forti responsabilità imperialistiche; l’ufficializzazione, che è il nocciolo della “provocazione” di Ahmadinejad  potrebbe servire a colmare lo squilibrio tra cointeresse e attrito che si è verificato di recente tra Teheran e il suo storico partner israeliano con il quale da poco più di un anno i motivi di conflitto hanno superato quelli di una trentennale, organica, cooperazione.

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