venerdì 19 Luglio 2024

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Dopo due anni di progettazione, ora il primo veicolo spaziale senza astronauti a bordo costruito dall’Agenzia spaziale europea Esa si avvia alla costruzione. La firma che concretizza il passaggio definitivo verso la realizzazione è stata posta qui al salone aerospaziale parigino, la più importante rassegna mondiale del settore che da un secolo è organizzata alla periferia di Parigi ogni due anni. Una curiosità  è che avviene sull’aeroporto di Le Bourget, dove nel 1927 arrivò Charles Lindberg dopo la prima traversata atlantica.
XIV – Il nuovo veicolo spaziale europeo è stato battezzato Intermediate Experimental Vehicle (XIV). “Nel 2013 sarà  pronto per il suo debutto spaziale”, precisa Antonio Fabrizi, direttore dei lanciatori in Esa, “a bordo del nuovo razzo vettore Vega”. “Stiamo lavorando per essere pronti all’appuntamento con ingegneri carichi di entusiasmo”, nota Luigi Pasquali, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia, la società che lo costruisce a Torino in collaborazione con altre società europee. Il nuovo veicolo spaziale sarà lanciato dalla Guyana francese in Sud America nel 2013 con il lanciatore Vega. Da qui compirà un volo suborbitale fino a una quota spaziale di 450 chilometri alla velocità  di 7,5 chilometri al secondo rientrando poi nell’atmosfera e scendendo nell’oceano Pacifico appeso a un paracadute.
TEST – L’XIV è un veicolo cosmico concepito per collaudare i materiali capaci di resistere al rientro durante la fase di riscaldamento per impatto atmosferico e tutti i sistemi di navigazione e controllo necessari. “Per il primo aspetto effettueremo entro l’anno dei test nella galleria Scirocco”, dice Ludovico Vecchioni, responsabile del programma nell’ambito del Cira, il centro di ricerche aerospaziali di Capua. “Essi riguardano gli aspetti del riscaldamento e dureranno complessivamente un paio di mesi. Inoltre svolgiamo un lavoro con l’Asi (Agenzia spaziale italiana) e con Thales Alenia Space concentrato in particolare sulle simulazioni aerotermodinamiche”.
PROGRAMMA – L’XIV pesante due tonnellate ha dimensioni ridotte, meno di una decina di metri, e partirà  racchiuso nellâ’ogiva del vettore, la quale poi si aprirà  per consentire il suo distacco e la missione stabilita. Nel rientro raccoglierà  dati importanti durante le fasi di volo supersonico e ipersonico (oltre 5 mila chilometri orari) tipici del rientro dal cosmo. Tutto ciò servirà  per la progettazione dei futuri veicoli spaziali abitati che l’Europa potrà  costruire da sola o in collaborazione con altre nazioni. E l’Italia in questo settore ha assunto attraverso l’Asi una rilevante posizione.

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