Con gli sposi in catene e la cerimonia in sardo-campidanese è stata celebrata in mattinata nella chiesa di Selargius la tradizionale Coja antiga (matrimonio antico). Ricca di suggestione e di segni etnico-antropologici dell’Isola che richiamano rappresentanti folk da tutta la Sardegna ed attirano turisti, fedeli e curiosi.
Migliaia di persone sono giunte nel centro storico della cittadina alle porte di Cagliari per la nuova edizione del Matrimonio Selargino. Circa 2.000 figuranti in costume sardo, di 40 gruppi folcloristici, hanno animato le strade. Il rito religioso (con la catena tenuta dalla sposa e ancorata al mignolo della mano destra dello sposo) si ripete sempre uguale: l’unica novità sono gli sposi. Quest’anno sono stati Maria Vittoria Perseu, di 33 anni, e Efisio Sulis, di 30. Lei è impiegata in un call-center, mentre lo sposo lavora nel settore edile.
I due oltre al legame affettivo sono uniti anche dall’amore per le tradizioni popolari della Sardegna. Presenti alla cerimonia, inoltre, i consueti sposi ospiti: per questa edizione sono giunti dalla Romania e dagli Stati Uniti. Dopo la funzione nella parrocchiale della Beata Vergine dell’Assunta il corteo nuziale si è spostato a S.Giuliano, lo storico luogo dove gli sposi hanno effettuato la loro promessa d’amore. Mentre a conclusione della cerimonia, “sa grazia”, cioé la benedizione della madre, ha chiuso il matrimonio. La festa ed il rito de Sa Coja non si limita alla domenica ma gli appuntamenti preparatori iniziano alcuni giorni prima con “Sa Cantada de is piccioccas”, la serenata delle ragazze da maritare, e con “Su trasferimentu de is arrobas”, il trasloco del corredo e degli oggetti personali degli sposi dalle vecchie abitazioni alla nuova.