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Il Talismano dei Rosacroce

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di Rudolf von Sebottendorff, Editore Novantico, € 18,00

“Questo libro nasce dalla volontà di un gruppo di studiosi di presentare al lettore un testo inedito in Italia e scritto da un autore controverso. Controverso non tanto per quanto narrerà nel corso di questo libro, un vero e proprio romanzo iniziatico e autobiografico, ma perché il suo nome e le sue attività sono state spesso menzionate da adulatori e detrattori, da storici e curiosi, che hanno  erroneamente alimentato fantasie e timori sulla sua figura”.
Così esordisce Federico Prizzi nella sua introduzione a Il Talismano dei Rosacroce, libro appena pubblicato dalla Novantico Editrice nella collana Laurus. Collana letteraria, diretta dallo stesso Prizzi, antropologo e storico militare, interamente dedicata alla letteratura di nicchia e che ha già visto, al suo interno, la pubblicazione di libri quali: Anima-libro, Anima-spada, la vita dialogante di Pio Filippani Ronconi (2010), “… come vacuità e destino” (2013) e Mussolini alla vigilia della sua morte e l’Europa (2014).
In particolare, la peculiarità di questo libro è quella di essere composto da due parti principali: il romanzo vero e proprio e l’analisi esoterica e storica del testo. La quale è a sua volta costituita da quattro saggi scritti, oltre che dallo stesso Prizzi, anche dalla scrittrice Gabriella Chioma, dal turcologo Ermanno Visintainer e dall’esperto Marco Allasia. Testi che analizzano questo romanzo partendo però da quattro metodi diversi di indagine e di interpretazione. Ovvero, rispettivamente: quella storica, quella iniziatica relativa la psicologia del profondo di concezione junghiana, la via sufica e quella rosicruciana. Grazie a questo gruppo di lavoro, pertanto, ne esce un’analisi del testo assolutamente originale e in grado di mettere in rilievo aspetti storici e iniziatici completamente inediti.
Infatti, Rudolf von Sebottendorff è prevalentemente noto in Italia per il suo libro Prima che Hitler venisse, dedicato alla sua esperienza politica nella Thule Gesellschaft, e per il libro La pratica operativa dell’antica massoneria turca incentrato sugli insegnamenti contenuti nella “Scienza delle Chiavi”. Scienza appresa da von Sebottendorff dai Beni el Min, una confraternita sufica nella quale si praticava un sistema operativo di trasmutazione interiore incentrato sull’apprendimento di gesti e “segni” da eseguire con le mani per far scorrere all’interno del proprio corpo le “correnti sottili” evocate.
Con il Talismano, invece, Rudolf von Sebottendorff fa raccontare al suo alter ego Erwin Torre la sua vita sia di iniziato, di soldato e di uomo politico. Una vita d’azione che, sicuramente, ebbe la capacità di influenzare anche quegli eventi storici che, nella Baviera del primo dopoguerra, daranno poi vita alla nascita del Nazionalsocialismo. Tuttavia questo libro, scritto nel 1925, lo si può considerare una sorta di manuale rosicruciano, ove l’autore in quanto magus fa rivivere la Prisca Theologia dei veri Rosa+Croce. I quali, secondo l’autore, così come per René Guénon, non dimorano più in Occidente, ma in Oriente. Da qui la teoria del von Sebottendorff dell’Ex Oriente Lux, una luce che avrebbe contribuito a un risveglio spirituale in Germania necessario per la rinascita politica del Reich.

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